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Gobbi reintegrato, otto righe di pavidità politica

Con un comunicato striminzito il governo fa sapere di aver riattribuito al ministro la Polizia cantonale. Niente conferenza stampa. Niente domande

In sintesi:
  • Ancora una volta il Consiglio di Stato opta per la velina
  • Si sottrae così ai legittimi quesiti dei giornalisti. Mancanza di coraggio politico
Veline da Palazzo delle Orsoline
(Ti-Press)
12 settembre 2024
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Su fatti di rilevanza istituzionale per lui scomodi, questo Consiglio di Stato si affida a striminziti comunicati. Meglio le veline delle conferenze stampa, meglio sottrarsi alle domande dei giornalisti e di riflesso dei cittadini. Niente contraddittorio. Alla faccia della trasparenza. E soprattutto del coraggio politico che ci si aspetta da un governo che si assume la responsabilità delle proprie scelte di fronte al Paese, spiegandole e difendendole. Così ora non è.

È accaduto anche ieri. Otto righe otto con cui l’Esecutivo informa di aver riattribuito la conduzione politica e amministrativa della Polizia cantonale a Norman Gobbi dopo aver visionato l’incarto penale sull’incidente automobilistico che lo scorso novembre ha coinvolto il titolare del Dipartimento istituzioni. La conclusione della noticina: “Considerata la procedura ancora in corso, non si rilasciano ulteriori dichiarazioni”. Eppure il sinistro occorso al ministro ha innescato atti parlamentari all’indirizzo dell’Esecutivo, molti pendenti, e soprattutto un’inchiesta della Procura sfociata nel rinvio a giudizio, per favoreggiamento, di due agenti della Cantonale. Nessun procedimento penale a carico di Gobbi. È in questo contesto, di grande interesse pubblico, che va inserita la decisione governativa di riassegnare a Gobbi la guida politica della Polizia cantonale. Una decisione che avrebbe quindi dovuto essere oggetto di una conferenza stampa. Con un Consiglio di Stato pronto a rispondere ai legittimi quesiti dei cronisti.

Tra le domande: non sarebbe stato politicamente opportuno attendere l’esito almeno del processo di primo grado contro i due poliziotti? Processo dal quale si spera di sapere di più fra l’altro sugli etilometri impiegati dalla Polizia cantonale: quanti – oltre a quello usato con Gobbi, all’epoca, e oggi nuovamente, responsabile politico della Cantonale – non erano ‘tarati’? Il governo scrive otto righe e stop. Roba da Corea del Nord.