Un’astronauta pronta a partire per lo Spazio, lasciando a casa figli e marito, e la domanda ‘fuori luogo’ di un giornalista
Come in alcune case delle più moderne coppie persiste il retaggio di una società che mal digeriva l’uomo al focolare o la donna con i pantaloni, così anche fra i giornalisti, seppur più progressisti, c’è ancora chi domanda, microfono alla mano, se un’astronauta che molla Terra e figli per sei mesi non abbia un benché minimo senso di colpa. Interrogativo lecito? Forse, ma solo se l’avesse poi rivolto anche al vicino collega, uomo, in procinto anche lui di unirsi ai ricercatori scientifici che operano a circa 400 chilometri sopra le nostre teste. Ora che quindi Samantha Cristoforetti ha raggiunto la Stazione spaziale internazionale chissà se non abbia ripensato a quel cronista d’assalto, che anziché carpire dalla famosa aviatrice i segreti del Cosmo ha concentrato la sua intervista in una considerazione decisamente maschilista e scarsamente brillante.
Nessuna indicazione su un curriculum da far impallidire Nobel e plurimedagliati, nessun accenno al ruolo di leader che AstroSamantha (così è stata ribattezzata per i suoi meriti ultraterreni) andrà ad assumere lassù e neppure alle possibili passeggiate spaziali a cui si dedicherà. Nulla di tutto ciò, l’interesse stava solo nel sapere con chi restavano a casa i pargoletti. La semplice risposta? Con il papà, "del resto – ha spiegato – così abbiamo sempre fatto, rispettivamente, nei nostri impegni di lavoro".
C’è dunque da percorrere ancora una lunga strada per quella che viene definita un’auspicata parità di genere. Pare, dopo questi fatti, quasi un miraggio, un’illusione. Ora ancor più dissolta nell’atmosfera galattica. Anche per questo cara Samantha ne dovrai, e dovremo, prendere di voli per allontanarci, tutte, da preconcetti e giudizi che neppure il XXI secolo riesce a cancellare. Resta per una donna invece la continua difficoltà a relazionarsi, pacificamente, con il qui e ora: in famiglia è un continuo pensare a quanto si è lasciato sulla scrivania e in ufficio alle pigne di panni da lavare e stirare. Probabilmente non ha pace neppure lei in quell’angusto spazio, fra cibi liofilizzati e strani oggetti che fluttuano nell’aria della navicella.
La Natura del resto ce lo insegna quotidianamente. Pensiamo alle leonesse. Sono loro che per occuparsi della caccia, alla ricerca di una preda, ‘abbandonano’ all’occhio vigile dei maschi i loro piccoli. Eppure nemmeno il re della foresta le ha mai criticate per questo (anche perché poi partecipa volentieri al banchetto!). Fra noi umani, invece, è un continuo indicarsi compiti anziché dividersi impegni. Perché una coppia è proprio chiamata a questo: sollevarsi a vicenda i carichi e condividerne i frutti, con gli stessi diritti ma anche con gli stessi doveri. E se la moglie o la compagna rifà il letto, lava i piatti, cambia un pannolino perché non può e non deve farlo il marito o il convivente?
Conta insomma l’amore che si mette nella propria casa, nella propria professione, anche e soprattutto nel crescere dei figli. Mamma Samantha dal cielo potrà portar loro stelle e insegnamenti che in sei mesi tante mamme, purtroppo, non sanno e non riescono a dare. E allora vola AstroSamantha! Perché solo quando anche questo articolo sarà firmato da un giornalista (uomo) potremo finalmente parlare di una reale parità di genere.