I grandi contribuenti devono essere tassati maggiormente o sgravati? Ci sono due possibili risposte suggerite dalla politica
C’è un interrogativo che aleggia sul Ticino: i grandi ricchi devono essere tassati maggiormente o sgravati? Ci sono due possibili risposte suggerite dalla politica. La prima, l’iniziativa popolare federale “Sgravare i salari, tassare equamente il capitale”, detta anche iniziativa 99%, proposta dai Giovani socialisti: chiede che il reddito da capitale (superiore a 100mila franchi) sia tassato in ragione del 150%. La seconda, proposta a livello cantonale dal Partito liberale, invita a ridurre l’imposizione degli alti redditi. L’aliquota massima per le persone fisiche, con redditi più alti, andrebbe ridotta dal 15 al 13% e poi fino all’11,6%.
Il Plr va controcorrente. Nel mondo intero la tendenza degli Stati – anche a causa della pandemia – è di aumentare la tassazione dei super ricchi. Il Fondo monetario internazionale ricorda che il Covid ha “esacerbato le preesistenti disuguaglianze di reddito” e avanza l’ipotesi di introdurre una tassa sulle grandi ricchezze. Il Plr contrasta anche la possibile tassa minima globale del 15% che l’Ocse intende imporre alle grandi imprese: “Visto che la Svizzera diventerà meno attrattiva per queste grandi imprese, il nostro obiettivo è di giocare nuove carte sul piano dell’imposizione sulle persone fisiche”. La litania liberale (poco radicale) è che la concorrenza intercantonale penalizza il Ticino, da dove i grandi ricchi scapperebbero. Ci si basa sul ferrovecchio della concorrenza fiscale intercantonale (il federalismo non ha solo virtù) per proporre uno sgravio fiscale ai grossi contribuenti, che poi potrebbe determinare una correzione del moltiplicatore cantonale, svuotando le tasche alla classe media. Dati certi su quanti super ricchi sarebbero emigrati non se ne vedono: c’è chi va e chi viene, poche decine.
In compenso, il mercato immobiliare rivela che le abitazioni che costano più di dieci milioni vanno a ruba in Ticino e il fisco incassa. Il numero dei grossi contribuenti è in continua ascesa. Le persone con un patrimonio netto di oltre 10 milioni di franchi erano 283 nel 2008 e 746 nel 2017. Con un patrimonio tra 5 e 10 milioni erano 1’225, più che raddoppiati in nove anni. Inoltre, nel cantone, a fine 2020 c’erano 62 paperoni extraeuropei (globalisti) che beneficiavano dell’imposizione forfettaria. I ricchi sono sempre più ricchi! Dal 2012 al 2017 i patrimoni dei più abbienti sono cresciuti del 48%.
Il 26 settembre d’altronde si voterà in tutta la Svizzera sull’iniziativa 99%. Ciò che lo Stato incasserebbe, si stima fino a una decina di miliardi di franchi, dovrebbe essere redistribuito a chi ha più bisogno o investito in opere di pubblica utilità. Governo e parlamento sono contrari e ritengono che “i redditi siano distribuiti equamente e il capitale già tassato in modo piuttosto elevato” e che “l’iniziativa indebolisca la piazza finanziaria”. Gli oppositori affermano che l’iniziativa non è chiara e potrebbe penalizzare piccoli e medi imprenditori. In effetti, la norma costituzionale afferma il principio, poi sarà il parlamento a definire i dettagli, quindi c’è margine di manovra (e di annacquamento). Esperti economisti, Saez e Zucman, stimano che i ricchi possano essere tassati con aliquote del 73%. Secondo il Nobel Paul Krugman nessuno studio serio conferma che i tagli fiscali ai più ricchi abbiano effetti benefici sull’economia.
Morale: l’iniziativa 99% è in linea con l’Fmi, con l’Ocse, ecc. Il Plr ha solo scopiazzato dall’armamentario Udc.