Anche sulla deduzione fiscale sugli affitti, come con il reinserimento degli Over 55, Ppd e Ps rischiano di marciare divisi. Si parlino, e si ascoltino
Una misura con una «forte connotazione sociale», dice Dadò. «Estremamente sociale», rimarca Fonio. Agustoni cita come virtuosi i Paesi scandinavi con un welfare sviluppato e conciliabilità lavoro famiglia di cui non si deve neanche discutere. Eppure, anche stavolta - come con la proposta per il reinserimento degli Over 50 nel mondo del lavoro - Ppd e Ps rischiano di non trovare un accordo. Perché si fa presto a dire socialità, quando i leciti distinguo si moltiplicano. Il rischio è duplice: da un lato, che abbiano tutti ragione; dall'altro, che poi nel concreto non si muova mai niente. L'ultima cosa che serve a chi oggi fatica e spera che di tante proposte sul tavolo almeno qualcuna si concretizzi in un aiuto, un sostegno. Il Ppd con questa proposta ha indubbiamente mostrato la sua anima sociale, almeno 40 milioni di ammanco per lo Stato sono almeno 40 milioni in più nelle tasche del ceto medio. Di persone che davvero, pur più agiate di chi soffre molto di più, faticano a pagare le imposte. È vero: l’azione, per un rilancio che sia effettivo, oggi deve essere rivolta anche verso chi le imposte le paga. Ma detto ciò, perché il termine socialità non diventi aleatorio e inflazionato, l’auspicio è che l’appello del capogruppo socialista Ivo Durisch a sburocratizzare e riflettere sul modo in cui le prestazioni sociali vengono erogate sia ascoltato. Dal parlamento certo, ma anche dal Consiglio di Stato.