Presta il fianco a critiche la riorganizzazione provvisoria dei dicasteri. Il Municipio attribuisce a Tiziano Galeazzi competenze 'minori'
Prima la scintilla con il botta e risposta fra il vicesindaco Michele Foletti e il neomunicipale Tiziano Galeazzi sulla massiccia presenza dei media a Palazzo Civico, poi la riorganizzazione dei dicasteri che ha lasciato l’amaro in bocca all’Udc. Non sembra essere partito con il piede giusto il Municipio di Lugano nella prima seduta di ieri. Formalmente tutto bene. Nella sostanza, nel mini-rimpasto provvisorio, un ruolo di minor rilievo sembra essere stato (ri)tagliato appositamente per il nuovo inquilino di Palazzo Civico. Eppure, c’erano tutte le premesse affinché si potesse cominciare in un altro modo. Intanto, sarebbe stato certamente meglio non anticipare la decisione sugli schermi televisivi, mercoledì sera, ed evitare ieri mattina, di accusare Galeazzi di ‘manie di protagonismo’.
Non è parso convincente il vicesindaco quando ha giustificato l’attribuzione del dicastero Consulenza e gestione, senza le Finanze che rappresentano il settore più significativo, con l’aggiunta di due segmenti (Statistica e Sicurezza e salute) staccati da altrettanti dicasteri. La decisione è stata presa peraltro all’unanimità, come è stato sottolineato, ed è stata motivata da Foletti dall’intenzione di voler evitare l’attribuzione di settori più rilevanti a un politico che ha appena messo piede a Palazzo Civico. Non mettiamo in dubbio le buone intenzioni. Tuttavia, dalle ultime elezioni comunali sono stati eletti altri due volti nuovi: Filippo Lombardi e Karin Valenzano Rossi: anche loro senza alcuna esperienza in un esecutivo. E sono trascorsi solo quattro mesi dall’appuntamento con le urne... A noi è sembrato di capire che nessuno degli altri sei membri dell’esecutivo abbia voluto ‘mollare’ qualcosa. Neppure Galeazzi avrebbe potuto pretendere di gestire le Finanze, ma forse non è stato ritenuto abbastanza valido o idoneo per condurre un dicastero ‘intero’. Le risposte dal sapore diplomatico, fornite al termine dell’incontro con i media, non sono state sicuramente esaustive.
Di fatto, è stato creato un dicastero ad hoc per il nuovo inquilino di Palazzo Civico che si dovrà adattare a dirigere parti dell’amministrazione considerate di minore importanza: le briciole. Un nuovo dicastero composto come un puzzle che ha rimescolato l’organizzazione solo cinque anni fa quando entrò in vigore il Progetto nuova amministrazione. La sezione cittadina dell’Udc non ha mancato di mettere in evidenza quella che appare in effetti come un’acrobazia improvvisata, da una parte, per consentire a Foletti di continuare a condurre le Finanze come ha fatto bene fin dal 2013, dall’altra, per limitare le competenze al nuovo municipale. Gli alleati della Lega dei ticinesi nella corsa al Municipio nell’ultimo appuntamento elettorale di aprile arrivano a parlare di “arroganza, di premesse che non lasciano ben sperare, per interessi che non coincidono con gli interessi della cittadinanza”. E il presidente nazionale Marco Chiesa parla chiaramente di “discriminazione fra municipali”.
Dopo lo strappo minore legato alla mancata designazione nel Cda delle Ail Sa a un membro dell’Udc da parte dei consiglieri comunali leghisti, pare incrinarsi sempre più l’alleanza Lega-Udc che ha comunque condotto i due partiti a due ottimi risultati elettorali alle ultime elezioni comunali di aprile.