Il direttore del Dipartimento educazione e cultura replica al docente universitario: 'Io non interessato alla cultura? E il Masi? E l'Osi?'
La critica avanzata ieri da Luca Danzi sulle colonne di questo giornale a proposito di un presunto mio disinteresse verso la cultura è del tutto ingenerosa e fuori luogo, ma in un Paese libero ognuno è appunto libero di pensare quel che vuole, portando la responsabilità delle perle di saggezza o delle corbellerie che dice.
Interessante osservare che il parametro dal quale Danzi evincerebbe tale mio disinteresse non sia quanto viene fatto concretamente nella politica culturale, ma il numero dei membri della Commissione culturale consultiva per il periodo 2020-2023, alla quale non si vuole nemmeno dare la possibilità di agire per trarne un bilancio a ragion veduta, giudicando a priori, a nemmeno due mesi dalla sua entrata in vigore, mediante il ben poco solido metodo del pregiudizio.
Problematico, secondo Danzi, è che la Commissione sia scesa da 10 (non 11) a 7 membri, cosa che ne inficerebbe il funzionamento. Purtroppo egli si dimentica del fatto che accanto alla Commissione lavorano 6 sottocommissioni, che diverse pratiche (sempre più) sono state contrattualizzate su periodi pluriennali garantendo stabilità ai beneficiari e riducendo un poco il carico alla Commissione, ma soprattutto che il numero dei membri della Commissione, se torniamo indietro di un poco, era di 8 tra il 2000 e il 2004, sempre di 8 tra il 2004 e il 2008 e di 9 tra il 2008 e il 2012. L’aumento da 9 a 11 nel 2012 è stato dovuto unicamente a questioni politiche (cambiamento della maggioranza relativa in Governo), non ad altre ragioni.
Il mio impegno per la cultura rimane inalterato, come lo attestano la legge del 2015, che in precedenza non esisteva, l’impegno per la costituzione del Masi, che in precedenza non esisteva, il salvataggio dell’Osi, la costituzione del Forum per l’italiano in Svizzera, che in precedenza non esisteva, il recente messaggio inerente al Locarno Film Festival, il recente incontro con tutte le realtà delle arti performative per il miglioramento delle basi di sostegno ecc. Poi se a qualcuno ciò non basta perché una Commissione che usualmente aveva 8 o 9 membri è stata ridotta a 7 pazienza, me ne farò una ragione, l’argomento non mi pare dei più pertinenti, ma giudichino i lettori.
Lasciamo lavorare questo gremio e tra un anno o due vediamo cosa avrà prodotto di diverso rispetto al passato, mi parrebbe la cosa più semplice e saggia da fare.