Commento

Elettrosmog a Bellinzona, il nostro futuro porta lo zainetto

Terzo binario in Piazza, il Municipio abbia il coraggio di fare opposizione per tutelare la salute dei cittadini, compresi i ragazzi delle scuole Sud

13 giugno 2019
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Vale di più la salute dei cittadini o la libertà economica? Una domanda che ultimamente ci stiamo ponendo con una certa frequenza. Ad esempio – primo caso di scottante attualità – registrando la valanga di opposizioni fioccate come neve primaverile contro le nuove antenne della tecnologia 5G. È evidente che buona parte dei cittadini, non sapendo esattamente se le onde che verranno emesse facciano più o meno male di quelle che già ci sono, preferiscono dire di 'no, grazie'. E lo fanno con raccolte di firme e/o ricorsi. Il recente sondaggio Tamedia di questi giorni dice che più della metà degli svizzeri non gradisce il salto (al buio) nel 5 G. Non è nemmeno mancata – sintomo di altissima tensione? – l’esplosione di un’antenna in un locale tecnico del comune vodese di Dennes, anche se al momento non è ancora dato sapere se il fattaccio sia da ricondurre all’aspro dibattito in corso.

Comunque sia, proprio per poter finalmente fornire informazioni il più possibile fondate su dati scientifici e ridurre a zero, o quasi, i dubbi e le emozioni, da Berna hanno fatto sapere che il tanto atteso rapporto governativo sul 5G, slitterà di qualche mese. Segno che il Consiglio federale ha preso la questione un po’ sottogamba? Segno che non si aspettava una così forte levata di scudi da parte di cittadini e soprattutto da parte di alcuni cantoni? Molto probabilmente sì, e questo, proprio mentre  le elezioni federali si avvicinano e le antenne e le compagnie hanno comunque la strada dal punto di vista legale abbastanza spianata per piazzarle, il che – e i partiti di governo lo sanno - potrebbe portare altra acqua ai mulini Verdi.

In questi giorni c’è poi un secondo esempio particolarmente significativo dell’antagonismo fra salute ed economia, a cui accennavamo in apertura. A Bellinzona il terzo binario delle Ffs (quello per la fermata di Piazza Indipendenza), nel tratto situato vicino alle scuole elementari sud, genererà un flusso elettromagnetico ben quattro (!) volte superiore al limite massimo stabilito nell’ordinanza federale. A scoprirlo (bravo!) e a informare la stampa è stato un cittadino che ha consultato l’incarto. Di riflesso è stato interpellato il Municipio che - dixit - valuterà se inoltrare un’opposizione, o se fare ‘semplici’ osservazioni in merito. Una posizione che giudichiamo molle, visto quanto affermato dalle Ffs perlomeno in un primo tempo, ossia che, se tali limiti vengono superati chiederanno una deroga. Tradotto, ciò significa che chi lì abita (sono coinvolti 6 immobili privati e un fondo, oltre alla palestra della scuola elementare) dovrà tenersi le radiazioni punto e basta. Se il Municipio mette la salute dei cittadini toccati e in particolare degli allievi che frequenteranno la palestra fra le massime priorità da tutelare contro un overdose di elettrosmog, non vediamo alternativa: deve tutelarsi/ci inoltrando un’opposizione all’Ufficio federale dei trasporti. Se poi accorgimenti tecnici (quali? sono davvero possibili e efficaci?) verranno introdotti, facendo rientrare l’esposizione nei limiti dell’ordinanza, l’opposizione potrà sempre venir ritirata. Se invece la situazione resterà potenzialmente pericolosa per la salute (lo ripetiamo, i limiti vengono superati di ben 4 volte per la palestra!) si dovrà optare per la chiusura e lo spostamento della struttura. A meno che non ci si arrenda davanti ai binari che corrono verso il futuro. Ci rifiutiamo di credere che nella Bellinzona ‘città dei bambini’ con una forte sensibilità sociale, che conosciamo, così possa essere. Già, perché il vero futuro sono loro, i ragazzini con lo zainetto in spalla.

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