Il Viale 1814 a Giubiasco va al più presto sistemato con le proposte formulate nell’ambito del Pab5: due sensi unici inversi con pista ciclabile, atti a sgravare dal traffico parassitario i quartieri residenziali. La gerarchia delle strade, definita con il piano viario in vigore, va rispettata. Le fantasiose alternative, buttate lì per visibilità personale, per il Municipio non possono essere un pretesto per disattendere principi di credibilità. La pianificazione regionale del Bellinzonese degli Anni 60 si fondava sulla ‘strada espresso’, opera da realizzare lungo la sponda sinistra del fiume Ticino, tra gli svincoli autostradali di Bellinzona nord e sud, purtroppo naufragata per futili motivi della politica. Erano previsti puntuali inserimenti di collegamento ‘a pettine’ che avrebbero garantito l’accesso ai quartieri con la funzionalità di fare circolare il traffico nelle direzioni est-ovest, eliminando il traffico sulla direttrice nord-sud. Per le peculiari ‘attenzioni di una volta’, da quel tempo nel Bellinzonese ogni infrastruttura è stata realizzata in funzione della pianificazione di riferimento e finalizzata a ridurre sia il traffico ordinario, sia quello parassitario nei quartieri residenziali. Chi abita lungo il Viale 1814 ha sempre segnalato l’eccesso di immissioni ambientali sia per la qualità dell’aria sia per i rumori determinati dal traffico parassitario, al quale è consentito di utilizzare una strada definita di quartiere dalla pianificazione vigente. Ora, le misure di accompagnamento alla realizzazione del semisvincolo autostradale (una misera sostituzione della strada espresso) vanno realizzate senza remore rendendo credibile quanto il Municipio, a ogni incontro con i cittadini del quartiere, ha sempre promesso di mettere in atto, finora solo a parole.