La decisione del Parlamento nazionale di concedere lo Statuto S solo ai profughi ucraini provenienti dai territori occupati o parzialmente occupati dai russi è ipocrita, pilatesca e disumana. Una cruenta guerra è ancora in corso e la situazione si sta aggravando. Mine antiuomo sono disseminate su un territorio grande come quattro volte la Svizzera. Bombe e missili sempre più devastanti raggiungono tutta l’Ucraina e minacciano anche le capitali europee.
Nulla di tutto questo ha però fatto desistere una destra sempre più insensibile – purtroppo ringalluzzita da un brutto vento che soffia nel mondo – dall’imporre decisioni vergognose, in contraddizione con quei valori elvetici tanto sbandierati proprio da quei partiti che hanno sostenuto questa scelta scellerata. Probabilmente questi signori e queste signore non hanno visto, non vogliono vedere - perché non gliene importa nulla – testimonianze, documenti e ‘reportage’ come Falò del 26 novembre, “Ucraina, il più grande campo minato al mondo”, che mostrano con chiara evidenza il dramma che sta subendo questo paese. Ma questi e queste “onorevoli” non si pongono qualche domanda? Manderebbero i loro cari a camminare su di un campo minato? Ce l’hanno una coscienza? Con la solita trita e ritrita scusa degli abusi, comunque facili da evitare, distruggono ogni principio di umanità! Queste persone, con la casa ben riscaldata, l’elettricità garantita, la sicurezza del proprio tetto, l’alberello natalizio sfavillante, passerebbero l’inverno che incombe in quelle zone che definisco sicure?
La sensazione che provo in questo frangente mi spinge a pensare tristemente al titolo di Primo Levi, con mille punti di domanda sulla nostra capacità di percepire il dolore degli altri: questo è un uomo…?