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Ubs, una mossa azzardata?

22 novembre 2024
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Giovedì sera, mi avvio verso l’aula Magna dell’Usi. In programma “Unlocking the culture code”. Una conferenza interessante sulla cultura aziendale attuale. Tra i relatori Sergio P. Ermotti. Un paio di mesi fa allo sportello Ubs di Biasca alle 14.00 si sono rifiutati di cambiarmi una banconota da mille in dieci da cento. Già dal 1.1.2023 in tutte le filiali periferiche di Ubs, il pomeriggio non si effettuano più operazioni con contanti. Ermotti non risponde in pubblico alla mia domanda. Mi rimanda, dopo la sessione di domande, a un colloquio privato con il Dr. Remo Crameri, di Ubs Lugano. Mi riferisce di statistiche sulle operazioni in contanti considerate in numero esiguo. Per questo il ridimensionamento. Nel corso del buffet seguito al seminario, vengo avvicinato da quattro diversi studenti Usi. Tutti vogliono avere dettagli sull’impossibilità di effettuare operazioni cash nel pomeriggio allo sportello Ubs. Spiego che ciò avviene solo nelle filiali periferiche. Città e grandi centri, e anche Manno, sono esclusi da queste modalità. Questi ragazzi, che a noi piace definire “digitali” perché maneggiano telefonini e videogiochi, si mostrano molto preoccupati per un possibile futuro dove il denaro contante non esisterà più. Lo risentono come una possibile forma di controllo del denaro nelle loro tasche. È un “warning” per Ubs. Il futuro dei loro clienti sono questi giovani. E a loro non piace questa decisione. Tranquilli, nessuna altra banca in Ticino ha intenzione di emulare Ubs. Ai loro sportelli, cash dal mattino alla sera.