Ho letto il commento di Aldo Sofia “I fatti di Amsterdam e la Notte dei cristalli” pubblicato in data 11.11.2024. Per Sofia, la caccia all’israeliano-persona sarebbe comprensibile e, parrebbe, giustificata. È giustificato braccare, picchiare, esigere la consegna del passaporto, magari buttare la gente in uno dei canali di Amsterdam perché l’israeliano sarebbe la “raffigurazione” di mali assoluti. La colpa ricade su Israele.
Qual è il bersaglio dell’antisemitismo? Per Sofia, l’ebreo in quanto ebreo. Ebbene, il 7 ottobre 2023 da lui citato è stato una caccia all’ebreo. È l’evento che dimostra che quello contro Israele è un conflitto che vuole colpire l’ebreo in quanto tale, ovunque egli sia (Amsterdam) e soprattutto nello Stato degli ebrei, entro i suoi confini nazionali, nella sua autodeterminazione. I leader di Hamas, di Hezbollah, i jihadisti, non si riferiscono mai agli ebrei in quanto israeliani, visto che non riconoscono il loro Stato, ma proprio in quanto ebrei. Il mondo arabo e islamico (Iran in primis) e gli estremisti di tutto il mondo si riferiscono a Israele come al “regime sionista” (o "cricca sionista"). Perché per loro pure il sionismo è male assoluto. Potremmo applicare la figura retorica della metonimia. Sulla reazione di Israele al 7 ottobre 2023, io chiedo: difendersi è vendetta? La ragionevolezza chi la decide?
I fatti di Amsterdam sono antisemitismo reale e la loro sequenza veritiera lo testimonia. Si è trattato di un attacco di gruppo pianificato con anticipo contro degli ebrei. Una caccia all’ebreo tout court.
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Così come ho già definito “attacco terroristico anti-ebraico” quello del 7 ottobre, nel commento degli scorsi giorni ho parlato di fatto “barbaro e ingiustificabile” a proposito di quanto accaduto ad Amsterdam. La violenza, soprattutto di quel tipo, è sempre condannabile.
Di fronte alla comoda etichettatura di antisemitismo, ho cercato una spiegazione a quanto avvenuto. Sono stati attaccati degli ebrei in quanto tali, e qui l’accusa di antisemitismo ci starebbe tutta, oppure sono stati presi di mira degli israeliani in quanto rappresentanti (con i loro cori di ‘morte agli arabi’) di un governo che ha deciso e attuato una vendetta “senza limiti” quale rappresaglia anti-palestinese a Gaza? Interrogativo che non giustifica affatto le violenze della scorsa settimana. Ma che cerca di capire se più dell’antisemitismo non pesi, come credo, la spropositata crudele reazione militare di Israele. Non si spiegherebbe altrimenti come mai ad Amsterdam, che ha una comunità ebraica di 80mila persone, non era mai accaduto in passato nulla di simile.
Aldo Sofia