Cosa vuole dire il titolo? Il Cantone sono i cittadini tutti, per cui sia i manifestanti del 16.10 che i sindacalisti. Sono dei cittadini come noi né diversi né privilegiati da attaccare il Cantone come un datore di lavoro o addirittura da apostrofare come dei banditi; oramai tutti siamo coscienti che la situazione è critica e di sicuro con gli insulti non la si risolve. Sia i Cowboy, sia i sindacalisti che i cittadini devono dare al Consiglio di Stato il la per trovare la soluzione.
Vedendo le ultime avvisaglie sembra che manchino circa 500 milioni per arrivare al 2030 e se aggiungiamo la votazione del 24 novembre forse la cosa giusta da fare è che i proprietari del Cantone diano il la per aumentare il debito fino al 2030 e poi da lì si vedrà cosa fare per rimborsarlo. Ammortizzarlo a rate oppure, seguendo una mozione di Matteo Quadranti e firmata da diversi parlamentari, utilizzare lo strumento dell’emissione di un’obbligazione decennale per rimborsare i 500 milioni. L’obbligazione inserita nella mozione andrà modificata sul suo utilizzo e su come strutturarla, per esempio legandola ad un’amnistia fiscale ben motivandone l’aggancio alla predetta amnistia (i funzionari del settore finanze sapranno come fare...).
Prima di concludere tengo a precisare che i granconsiglieri sono anch’essi dei cittadini e giocoforza non devono comportarsi da giudici contro il Consiglio di Stato se non ne hanno le facoltà, ma riflettere su come la famiglia dei cittadini ticinesi possa pensare al futuro.
In conclusione, i cittadini tutti e non solo i dipendenti statali devono prendere la decisione e comunicarla al Consiglio di Stato e poi proseguire fino al 2030 senza bisogno di manifestare nelle piazze e litigare in parlamento; sono cosciente che sarà un po’ difficile, ma volere e potere sarà di sicuro meglio del Far West.