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Biodiversità Sì

2 settembre 2024
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Il clima e la biodiversità sono interdipendenti come tutto ciò che è riconducibile all’organicità su questo pianeta. Dalle fonti di informazione ci accorgiamo che ogni ricerca, tabella e grafico sono soggetti a dei lassi temporali e ai dati considerati, diventando degli inevitabili filtri tramite i quali si orienta un pubblico verso i propri orizzonti. Tanti punti di vista sono una ricchezza e permettono di confrontarci con una libertà fondamentale, e grazie al senso critico intrinseco in ognuno, di essere a nostra volta liberi di avere almeno un proprio punto di vista. Ma ci sono degli aspetti che sono universali: la biodiversità rappresenta per antonomasia il giardino della nostra casa comune che è, di fatto, questo pianeta, degno di essere osservato, scoperto, curato e conosciuto. È impellente andare oltre i dati tassonomici e statistici che sono soggetti, e assoggettano, a selezioni, inclusioni e omissioni. Gli equilibri delle specie, di tutte le specie, sono interrelati oltre ogni possibilità tassonomica, elevando la complessità a una concezione olistica dell’esistenza che, con la sua persistenza, mostra la sua perfezione ai nostri sensi. Siamo noi che discerniamo con ragion d’essere quanto e come investire per rendere questo nostro veicolo cosmico – pur non veramente conducibile – non un mero marchingegno alla stregua di sperimentazioni di ogni sorta (con i vari rischi del potenziale inganno che aleggiano da ogni angolo e bandiera), bensì un luogo abitabile, un ecumene vivo e organico, all’insegna della bellezza, della limpidezza, dell’armoniosità e del benessere, approcciandoci a esso con la dovuta coscienza e delicatezza, poiché consapevoli che siamo noi a essere soggetti all’estinzione e non questo pianeta destinato a perdurare ben più a lungo dell’umanità.

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