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Polvere del deserto?

Non ho mai dubitato che la recente “polvere del deserto”, che ha velatamente ricoperto anche la nostra porzioncina di mondo, non fosse tale. Secondo il mio pensiero era polvere di guerre. E ora è confermato da chi ne sa seriamente (frammenti di ossido di alluminio molto velenosi – caduti e respirati, cfr. Carlo Ammann, “laRegione”, 22.8.24).

Fu così che droni razzi bombe intelligenti missili “testonati” spari fuoco distruzioni… da puntuali “stelle cadenti”, scesero/scendono dal cielo in frammenti “polverosi” formati da particelle di materiali dannosi e cancerogeni. E scendono non solo sui malvagiamente diseredati, intrappolati, barbaramente uccisi e devastati, ma anche su chi vive sereno, al riparo, sotto il cappello/ombrello della Nato!

E mentre tutto ciò succede (o meglio, è provocato deliberatamente) con morti e feriti che ormai non si riesce nemmeno più a contare, la Svizzera “neutrale” taglia i fondi alla Croce Rossa e tra una parola e l’altra (fra donne – Amherd e von der Leyen – in poltrona e sorridenti, cfr. sempre “laRegione” a p. 2) vengono stretti patti “per una più stretta collaborazione militare” con l’Unione europea… nata, mi par di ricordare, proprio per costruire una Pace duratura.

Come se non bastasse, è stato dimostrato scientificamente, che la “polvere del deserto”, contribuisce a far fondere più velocemente i ghiacciai! Che, già alle prese con il surriscaldamento climatico… forse non sanno nulla del “cappello/ombrello” della Nato!

Come sembrano ignorare che 12’121 testate nucleari sono già lì confezionate, mentre oltre 3’900 sono puntate e pronte all’utilizzo immediato (cfr. Annuario del centro di ricerche svedese Sipri).

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