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Biodiversità: minacciata l’economia di valle?

Nelle ultime settimane, il settore agricolo e le regioni di montagna hanno espresso crescente opposizione all’iniziativa biodiversità. Sebbene queste aree temano limitazioni e vedano l’iniziativa come un ostacolo, essa offre un’opportunità unica per le città, spesso soffocate dal cemento e dalla mancanza di spazi verdi. In un contesto urbano segnato da rumore, inquinamento e caldo, l’iniziativa potrebbe trasformare le città in ambienti più vivibili e sani per tutti.
Va sottolineato che l’iniziativa biodiversità non impone vincoli rigidi su dove promuovere la biodiversità, lasciando alla Confederazione e ai Cantoni la libertà e la flessibilità di scegliere come e dove agire. Se le regioni montane e le zone agricole ritengono di aver già fatto abbastanza, è tempo di concentrare gli sforzi sulle città, incentivando interventi che limitino la speculazione edilizia e valorizzino la natura, con benefici concreti per la salute di tutti.
Nonostante gli sforzi della Confederazione “in ogni processo di pianificazione e costruzione”, il settore edilizio non dispone dei mezzi e delle competenze necessari per promuovere la biodiversità.
Inoltre, i Piani regolatori spesso favoriscono la speculazione edilizia a scapito della natura, mentre i percorsi formativi non preparano adeguatamente il settore. Se la Confederazione e i Cantoni prendessero sul serio la biodiversità, come richiesto dall’iniziativa, il settore delle costruzioni potrebbe finalmente promuovere la biodiversità nelle città, riducendo anche la pressione sulle regioni di montagna e sul settore agricolo.
Poiché l’iniziativa non impone obblighi aggiuntivi al settore agricolo e alle regioni di montagna, ma offre l’opportunità di promuovere la biodiversità in modo efficace in altri settori, è essenziale votare sì il 22 settembre.

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