Al di là degli scopi veri dell’iniziativa sulla biodiversità, se venisse accettata una cosa sarebbe certa: le associazioni ambientaliste avrebbero un potere ancora maggiore e prenderebbero ulteriormente il diritto di avere l’ultima parola su qualsiasi progetto. Non sono mai state timide nell’uso, e spesso oltre, del loro diritto di ricorso, sancito dalla legge federale fin dal 1966 e il nuovo articolo costituzionale sarebbe la base per bloccare qualsiasi progetto che vada anche solo a toccare le nuove aree protette contestando l’assenza degli “interessi preponderanti” (parole loro) nazionali o cantonali. È difficile immaginare che la protezione dell’ambiente sia oggi veramente carente (ben il 20% della superficie agricola utile attuale è per la promozione della biodiversità, senza contare il bosco e le superfici d’estivazione e alpeggio), ricordo inoltre a tutti la contrarietà delle associazioni ambientaliste alla possibilità di compensare parte delle superfici agricole perse per le Officine di Castione a Losone, in quanto i terreni lì erano fondamentali per la cavalletta Smeraldino e il pipistrello Vespertilio maggiore. Una possibilità poi rigettata dalla Commissione federale per la protezione della natura e del paesaggio proprio per questi motivi. Se approvata, l’iniziativa estrema sulla biodiversità creerebbe sì un terreno fertile, ma non alla biodiversità: a importazioni, turismo degli acquisti, ricorsi, divieti, burocrazia e costi supplementari per tutti. Non è questa la strada da seguire, pertanto votiamo NO all'iniziativa sulla biodiversità e quindi a ulteriori imposizioni alla nostra libertà imposte dall’alto.