Sabato mattina, a completamento di una settimana imbarazzante, ci ritroviamo al mercato con alcune bande musicali, credo confederate, costrette a suonare dietro il carrozzone dei polli, dei salumi e dei formaggi sulle scale di piazza Collegiata. Una cornice talmente degradante da averci fatto precipitare almeno in 10 all’ufficio del turismo per protestare, a chi se no? C’era qualcuno della città? Giovedì incontro un’amica ristoratrice e mi chiede se ho visto cosa hanno combinato quelli di Estate in città. “No”, rispondo e le assicuro che per evitare d’essere coinvolto nelle critiche cerco di stare alla larga. “Eravamo come pecore sparse che vagavano sole nella città a inseguire quattro concerti che si svolgevano in contemporanea, una città semivuota dove non si poteva creare nessun ambiente”.
Giovedì sera mi tengo ancora alla larga, ma venerdì, prima di andare ad Ascona a seguire una performance di danza contemporanea al San Materno (pienissimo), faccio capolino in città; nella galleria dei Benedettini un concerto rock sguaiato a tutto volume con tre gatti e cinque bambini con le mani alle orecchie, in piazza Collegiata si prepara un concertino più elegante ma con la piazza vuota, al Cervo sembrano esserci una buona cinquantina di persone, in piazza Governo un concerto meditativo con hang, qualche sdraio turistica e una spina della birra (?), sulla falsariga di quanto fatto a Territori, ci sono forse 30 persone.
Scappo, sono in ritardo, non voglio criticare. Il giorno dopo, un amico che ha partecipato conclude che gli organizzatori sono dilettanti. No, sarebbe un insulto al dilettantismo che quando si mette con passione e impegno sa fare cose meravigliose. Mancanza di impegno certo, quell’impegno che dovrebbe avere l’ufficio preposto per semplificare i compiti di chi propone dal basso, organizza, crea, promuove con cultura e passione. E invece no, sembra che faccia di tutto per mettere i bastoni tra le ruote a chi, per professione o per diletto, tenta di dare qualcosa alla città e ai suoi cittadini. E poi senza né passione né cultura propone eventi patacca destinati a non funzionare. Ho appena subito angherie da vari uffici comunali per aver annebbiato la Foca, ne han subite gli organizzatori del festival Territori. Chissà cosa hanno subito gli organizzatori dell’incontro bandistico di sabato scorso?
Perché Bellinzona proprio non ce la fa? A causa di un Ufficio cultura eventi disastrato? Di un Municipio distratto? Della cittadinanza rassegnata? Perbacco, siamo tutti responsabili! Municipio, cittadini, artisti, intellettuali dove siete? La risorsa siamo noi e la città dovrebbe supportarci. La città è incasinata? Aiutiamo i politici a stabilire obiettivi e limiti, i funzionari a farla funzionare, cerchiamo soluzioni per uscire da questa situazione grottesca. Per ora ci si vede al LongLake, che sta a 18 minuti in treno da Bellinzona con ottimi collegamenti fino a tarda ora.