Vivo da circa un anno in una struttura per anziani e sto provando sulla mia pelle un grande problema che riguarda tutte le case anziani: la retta mensile si paga sulla base della propria dichiarazione d’imposta.
A causa di questo fatto ho scoperto che centinaia (forse migliaia) di persone si vedono completamente sottratto lo stipendio (cassa pensione più AVS). Mi sono perciò rivolto a una funzionaria cantonale per chiederle: “Come posso ora far fronte ai miei altri impegni finanziari?”. Mi ha risposto con una calma olimpica: “Usi i suoi risparmi e vada all’Ufficio di assistenza sociale!”.
A sentirmi rivolgere queste parole mi è cascato addosso il mondo. Dopo 40 anni di insegnamento nelle nostre scuole e una vita normalissima senza mai inutili sprechi, trovarmi a questo punto mi ha fatto dubitare di vivere in un paese civile. Siccome intendo informare la popolazione ticinese di questo triste andazzo, ho già avvicinato decine di persone nelle mie stesse condizioni. Anche loro mi hanno confessato la loro disperazione per queste gabelle fuori di testa.
Concludo, per ora, precisando che una buona metà dei miei interlocutori ha già dovuto vendere la casa (traguardo realizzato con enormi sacrifici di tutta la famiglia) e numerosi altri ci stanno pensando. È più che giusto aiutare le persone che per svariati motivi han sempre vissuto nelle ristrettezze, ma ciò non deve avvenire sulle spalle del ceto medio, che ha sgobbato una vita per tirare avanti e sempre pagato le imposte. Invito piuttosto le autorità ad andare a spulciare le carte di quel 5% della popolazione che detiene ben il 90% della ricchezza. Basta cercare alla voce “Paradisi fiscali”.