Il 7 maggio è apparso con un titolo a caratteri cubitali un articolo sul vostro quotidiano ‘La Regione’ intitolato: “Hamas sì alla tregua”, ma Israele entra a Rafah. Sotto in lettere più piccole è scritto che il movimento palestinese (non il gruppo terrorista) accetta una versione dell’accordo, ma Tel Aviv frena. Mezza prima pagina, un messaggio molto forte, con un titolo ingannevole, tutto questo ci insegna su come viene gestita l’informazione nei media.
I fatti sono questi: tra Hamas e Israele è avvenuto quanto segue: Israele con i negoziatori statunitensi, egiziani e Qatar, ha avanzato una proposta durante i negoziati in corso. Hamas ha risposto, ma lo ha fatto con un documento che aggiungeva nuovi punti all’offerta della controparte, punti mai concordati con Israele e gli altri negoziatori, il cui contenuto è già noto come irricevibile per Israele stesso.
Non è vero, perciò, che Hamas avrebbe accettato la proposta fatta da Israele, ha presentato una controproposta ignota alla controparte sino a quel momento. Perciò Israele l’ha respinta, pur riservandosi di comunque proseguire con il negoziato. Non è vera neanche la notizia che la nuova versione dell’accordo è stata proposta da Egitto e Qatar, difatti loro l’hanno solo trasmessa. Era il documento preparato dai negoziatori statunitensi, egiziani e del Qatar, approvata da Israele alla quale il gruppo terrorista ha fatto delle modifiche essenziali incluso il numero di ostaggi da liberare.
Queste deformazioni degli eventi possono ingannare l’opinione pubblica.