Rispondo al gentile Signor Aldo Sofia. Approvo in pieno il titolo e con questo esprimo il mio applauso a questo sacrosanto concetto. D’accordo, ma ho delle riserve. Ho già scritto qui diversi giorni fa, che gli arabi palestinesi avrebbero potuto avere uno stato da molto tempo se lo avessero davvero voluto.
Gli israeliani non volevano questa guerra, scaturita dopo l’orribile 7 ottobre. Nessuna, nessuna nazione al mondo, sarebbe rimasta con le mani in mano dopo i crimini perpetrati da Hamas, che sono un’offesa innanzitutto allo sforzo che il mondo civile ha fatto per migliorare sé stesso dopo il secondo conflitto mondiale.
Mi vedo costretto a entrare nell’orrore dei dettagli. Le località israeliane adiacenti al confine con Gaza sono la fascia più pacifista, convinta, della popolazione del paese. Hanno accolto nelle loro comunità agricole lavoratori da Gaza che hanno trattato con grande umanità, sono stati questi ahimè a guidare i terroristi di Hamas verso le case di civili innocenti. In particolare una famiglia ha fatto la sua ragione di vita nel portare i malati di Gaza al grande ospedale Soroka nel Sud del paese, avanti e indietro. Questa famiglia, cinque persone, è stata sterminata. Ed è solo uno dei terribili casi. L’opinione pubblica israeliana esasperata dai continui attentati suicidi degli arabi palestinesi si è spostata verso i partiti che promettono sicurezza.
Due parole sull’esercito israeliano, che è formato perlopiù da riservisti, come in Svizzera, soldati che sono padri di famiglia. Un soldato che cade lascia dietro una vedova e tre o quattro orfani, gli israeliani fanno molti bambini. Gli esperti militari lodano l’etica morale dell’esercito d’Israele.