laR+ Lettere dei lettori

Libertà, ma non solo per il Primo maggio

È strano, ma forse poi nemmeno così tanto, che in tempi come quelli che stiamo attraversando, nei quali tutti possono ormai sparar cavolate in continuazione a destra e a manca – e senza alcun filtro! – dei giornalisti (professionisti della comunicazione) vengano uccisi dopo esser stati magari barbaramente torturati (“Giornalisti sotto tiro, giornalismo insidiato” di Roberto Antonini, laRegione del 29.4.24).
Ma è forse proprio la libertà (secondo me solo apparente) in cui oggi siamo tutti connessi a far paura ai “potenti” di turno… Che risultano però sempre più impotenti. E sia proprio per questo (per paura) che gli stessi si scagliano viepiù su persone indifese che chiedono solo il diritto di poter svolgere seriamente e onestamente il proprio lavoro. Quello al quale si sono votati, anche per una società che possa essere più libera e giusta. Per cui verrebbe infine da chiosare, facendo il verso al libro di Primo Levi “Se questo è un uomo”: “Se questo è un giornalista” (o una giornalista). Ma, innanzitutto, se chi uccide possa essere considerato ancora una persona degna di questo nome.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔