laR+ Lettere dei lettori

Lezione sul conflitto medio-orientale

La visione dei media e dei lettori ticinesi su Gaza è spesso marcata da malizia e mancanza di conoscenza, soprattutto quando si accusa Israele di genocidio che, per definizione storica, è l’eliminazione sistematica e pianificata di un intero popolo. Neppure la Corte internazionale di Giustizia ha dimostrato che a Gaza sia in corso un genocidio. L’obiettivo di Israele è solo l’eliminazione dei terroristi, che nella Striscia hanno costruito tunnel sotto ospedali, scuole e sedi di enti internazionali, dislocato lanciarazzi accanto alle abitazioni civili e conservato armi nelle camere dei bambini. Milioni di dollari investiti da Hamas per proteggere sé stessa e non per migliorare la vita dei palestinesi, che ancora rimpiangono le infrastrutture create da Israele, poi distrutte, quando i terroristi hanno preso il potere nel 2007 e da allora unici responsabili della gestione di Gaza. Israele sta proteggendo la popolazione civile in modo sistematico (volantini dal cielo, avvisi sui telefonini, piani per spostarsi a Sud) e le cifre comunicate da Hamas sui morti non sono affidabili, se analizzate con la statistica. Il 15% circa dei razzi lanciati su Israele ricade dentro Gaza, perché difettosi, uccidendo decine di persone. Hamas sequestra tonnellate di aiuti umanitari e non esita a sparare contro chiunque osi protestare. Nell’ottobre 2023 sono stati commessi orrori, che ricordano l’Olocausto. Ai Paesi arabi piace veicolare una narrativa che dipinge Israele come il demonio, facendo leva sull’ignoranza dell’Occidente. L’Occidente dovrebbe indignarsi contro Hamas (e non solo), che è l’antitesi di ogni libertà. Israele è l’unica democrazia in Medio Oriente e l’unico baluardo fra noi e il fondamentalismo islamico. Se cade Israele, l’Occidente non avrà sonni tranquilli. Purtroppo sono pochi a percepire questo pericolo.