Con la speranza che il meteo sia favorevole, così che le personalità invitate possano abbronzarsi e godere del panorama. Perché dalla montagna non scenderà una parvenza di pace. Per poter iniziare a discutere, occorre che Kiev, che attualmente è in stato di svantaggio, si metta il cuore in pace e cioè la Russia non se ne andrà mai dai territori occupati, di fatto già sotto il "giogo russo" dal 2014 a seguito dell'ignoranza dell'Occidente sulla guerra civile che era in corso. E questa, credo sia una soluzione, che permetta anche alla Nato di uscirne senza gloria e senza infamia. La seconda concessione che, non troverà l'accordo dell'Occidente, è quella che il resto della nazione ucraina, diventi uno Stato sì aderente all'Ue ma non nella "sfera di influenza" dell'Alleanza atlantica.
Questo sarebbe come riconoscere che i massicci aiuti economici e militari a Kiev non sono serviti.
Invece, pensarci bene, l'Ucraina qualcosa ha ottenuto con molti sacrifici, impegnare per oltre due anni il Cremlino, distogliendolo da altre "mire" e rafforzando la preparazione della Nato sul fronte est. Alla fine queste concessioni permetterebbero all'Ucraina di iniziare seriamente la ricostruzione, e all'Europa di poter orientare la sua economia sul civile e non sulla fabbricazione di armi e munizioni.