Di certo possiamo concordare tutti che il Carnevale di Bellinzona non è gestito da “un idraulico”, anzi, da persone che hanno a cuore quanto fanno e rendono un clima unitario, di partecipazione.
Visto il clima carnevalesco, provate a immaginare se “Re Rabadan” non avesse riconsegnato la chiave della città e avesse preso l’esecutivo. Alcune persone dai lavori socialmente utili li avrebbe mandati a lavorare alla Lati Sa perché non vada chiusa. Sarebbe andato a costituire i contratti di categoria per ogni categoria di lavoratori. Avrebbe costruito l’università ospedaliera presso lo stesso ospedale, con altre università, il che sarebbe andato a riempire parte degli appartamenti sfitti. Un progetto per un “Velodromo Ticino”. Vendita settimanale dei prodotti agricoli locali. Avrebbe assunto qualche procuratore e qualche giudice in modo da non avere più per nessuno “agonie penali”, proponendo di fare la Cittadella della Giustizia a Bellinzona. Ogni domenica uscita di un giornalino, ‘Il Caffè’, fatta da soli giovani giornalisti. Di certo a Carnevale finito siamo tornati tutti alla realtà e la “chiave della città” è stata riconsegnata, ma provate a immaginare che Carnevale sarebbe stato se così non fosse stato.