La violenza perpetrata nei confronti delle donne è ormai diventata insostenibile ed è urgente risolverla. Le donne vanno protette, ma è necessario curare la causa di tanto dolore. Il genere maschile necessita di assistenza. Non se ne parla mai e invece è proprio lì che dobbiamo concentrare le nostre forze. Educare gli uomini laddove manca la gestione dell’ira. Sono persone con grossi problemi interpersonali che non riescono a condurre una serena vita di coppia. Sono incapaci di accettare un NO e l’unica risposta possibile sono le botte, gli insulti, vessazioni e quant’altro. Teniamo in considerazione, e non sottovalutiamo, che spesso i figli sono spettatori loro malgrado di situazioni e momenti di grande difficoltà e spesso di terrore! Il loro obbiettivo è quello di delegittimare la donna in quanto tale. Non ne hanno facoltà! Sarebbe interessante pianificare una sorta di progetto al fine di proporre agli uomini un percorso psicologico che possa dare loro strumenti necessari da poter usare nei momenti di rabbia incontenibile. È chiaro che sono persone in estrema difficoltà e la violenza è la sola risposta che riescono a dare. Prendersi carico dei mariti/compagni, nel momento in cui la donna denuncia, potrebbe essere un inizio. È necessario creare una rete di sostegno, coadiuvata da assistenti sociali e psichiatri, affinché possano usufruire di un percorso di riabilitazione psicologica, finalizzata al miglioramento della loro vita affettiva. Inoltre, propongo al DECS di inserire nelle scuole medie, lezioni di educazione sentimentale per tutt*. Le ragazze devono imparare a riconoscere i segnali di malessere dei loro compagni di scuola. Uno spintone oggi, potrebbe significare uno schiaffo domani. Questa è una responsabilità politica e non una questione di costume.