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L'anima sindacale

Rattrista leggere l'astio del signor Donatello Poggi, nel suo scritto del 3 maggio, intitolato la festa dei lavoratori o dei sindacalisti? Classe 1967, partecipo anch'io al corteo del Primo maggio da molti anni, prima con mio padre, ora con i miei figli. Non si capisce di quale retorica o ipocrisia sarebbero colpevoli i sindacalisti, che assieme a molti lavoratori e lavoratrici, studenti, pensionati, semplici cittadini scendono in piazza per far sentire la propria voce, per rivendicare la difesa delle pensioni, migliori salari, per indignarsi sul costante aumento dei premi delle casse malati. L'anima sindacale è forte ed è presente non solo il 1° Maggio, ma durante tutto l'anno. Senza cercare celebrità, ma con una forte responsabilità e solidarietà, l'anima sindacale è presente nelle varie commissioni del personale, nei cantieri, nelle officine, nei settori sanitari, proprio per trovare assieme ai datori di lavoro soluzioni condivise ai numerosi problemi, nel rispetto reciproco. Al termine del tradizionale corteo dello scorso 1º maggio a Bellinzona, si è svolto il concerto del gruppo bolognese dei Rabat. Un bel momento di riflessione, con molti giovani, ricordando che la ricerca di un posto di lavoro dignitoso era una legittima rivendicazione, ma tutt'ora di attualità. La libertà è partecipazione, cantava Giorgio Gaber, i sindacalisti meritano più rispetto.