Un amico mi scrive che in una piccola frazione in fondo alla Valle di Blenio la sorgente principale non butta più acqua. Asciutta. Un’altra concede la bellezza di quattro litri al minuto. Qualche sera fa, durante un dibattito in vista delle votazioni cantonali, un rappresentante dei contadini ticinesi ha ammesso che la situazione idrologica è molto preoccupante e che c’è da sperare che piova al più presto. Personalmente sono disorientato e arrabbiato. Da decenni una massa enorme di studi, commissionati da Stati ed enti internazionali, ci dice che la situazione ambientale è talmente degradata, che se non agiamo subito (vale a dire ieri) potrebbe essere irreversibile. Ultimo in ordine cronologico il Rapporto dell’Onu sul clima, uscito questa settimana, ma snobbato dalle prime pagine della stampa scritta e parlata. Se anche una parte dei contadini pensa che si debba tornare alla danza della pioggia per risolvere il disastro climatico che è sotto gli occhi di tutti, c’è veramente da preoccuparsi. E intanto piovono miliardi sul salvataggio del benemerito istituto di credito che non può non avere qualche scheletro ambientale nel forziere. Ancora un po’ e ci scommetto che ritornerà in auge il vecchio detto popolare: non piove governo ladro!