Da non crederci! Invece, ahinoi, è successo. Il presidente del governo cantonale, in un breve esposto alla Rsi, ha comunicato al Paese che il 2023 sarà un anno di lacrime e sangue per le finanze! Ossia per noi cittadine e cittadini. Ma ovviamente il contenuto lo dirà – opportunamente – solo dopo le elezioni di aprile. Mai mettere in discussione il proprio stipendio vicino ai 300’000 Fr. l’anno. Il tutto proferito alle telecamere con il contorno di un sorrisetto mefistofelico che più che una comunicazione governativa ha suonato come un’autentica minaccia. Certo che dopo lo "sbracamento" esibito a Bellinzona, laddove ha mandato alle ortiche l’accordo (?) appena siglato con l’Udc, ha mostrato non solo mancanza di tatto e di "fair play", ma ha offerto un pessimo esempio di democrazia. Proprio lui, che è stato uomo di Legge! E così ha servito anche il suo collega delle Istituzioni, quello che vorrebbe avvicinare i giovani alla politica. Saranno anche giovani ma di certo non stupidi, soprattutto dopo siffatti pessimi esempi. Semmai l’esempio arriverà da Piero Marchesi o Amalia Mirante, due soggetti democraticamente liberi e credibili. E di esempio in esempio non possiamo dimenticare il terzo "uomo forte" che via Monte Boglia ha mandato al fronte come candidato di sbarramento (?). Sì, forte dopo il pessimo esempio del Ti-Sin, degli operai pagati in modo assai dubbio, tanto da scomodare i sindacati e le paritetiche, e per non dire dell’apri e chiudi di aziende edili che prima di lui avevano resistito per più di una generazione. Dire che tutti e tre assieme non valgono la metà del fu M. Borradori è sin troppo facile. Eccola la continuità. E succede dopo dieci anni dalla scomparsa del Nano, la cui foto capeggia ancora ogni domenica sul Mattino, con la politicamente blasfema citazione; "non molleremo". Già! E oggi ci ritroviamo con due consiglieri di Stato che rispondono solo ed unicamente a sé stessi! Un unicum dopo il 1945…, e scusate se è poco.