Gli automobilisti non sono bancomat. Voglio ringraziare sentitamente il signor Dadò e cofirmatari dell’iniziativa sull’imposta di circolazione per l’anno 2023 in quanto secondo loro tutti gli automobilisti ne avrebbero tratto vantaggio. Sono un pensionato di 70 anni, ho un’autovettura Volvo S40 125 cv prima immatricolazione febbraio 2009 km percorsi 82’000 in 13 anni = 6’300 km/anno = 17 km/giorno. Imposta di circolazione 2022 Chf 496.-, 2023 Chf 647.- = a Chf 151.- (+30%), allora dov’è il beneficio signor Dadò del tanto decantato vantaggio per tutti. Uno degli slogan dell’iniziativa era, chi più inquina più paga, allora, io visto l’aumento ricevuto e con i miei 17 km giornalieri percorsi mediamente sono un inquinatore insensibile e senza remore. Ma vi è un lato positivo di quanto descritto, io e suppongo altri nelle mie stesse condizioni siamo quei bancomat che producono franchetti per quei signori che possono permettersi il Suv o la Berlina da 400 cv ma evidentemente elettrica e che dovranno pagare l’esorbitante cifra di 120 Chf per l’imposta di circolazione 2023 vale a dire 527.- Chf in meno e magari percorrono non 17 ma forse 50 km o più giornalieri. Signor Dadò e cofirmatari secondo voi gli pneumatici non inquinano? Visto che nel vostro calcolo non ne tenete conto per la formulazione della tassa ma considerate solamente il CO2. I km effettivi non si possono considerare? Signori, gli pneumatici sono i maggiori produttori di microplastiche altamente inquinanti, tanto da risultare ai primi posti come agenti inquinanti. Porgo un Caro saluto a tutti gli automobilisti che si trovano nelle mie condizioni e per il bene degli altri e "dell’ambiente" verserò il dovuto alla sezione della circolazione.