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Pensioni, diritti e procedure disciplinari

La Commissione del personale dell’Osc ha preso atto che il Consiglio di Stato ha avviato un’inchiesta disciplinare nei confronti di due insegnanti attivi nel movimento a difesa delle pensioni ErreDiPi, rei, a suo dire, di aver impropriamente utilizzato il sistema e-mail del Cantone per informare i propri colleghi del futuro disastro pensionistico che li attende. La Commissione deplora nel modo più assoluto tale iniziativa, la ritiene inaccettabile ed esprime piena solidarietà a Enrico e Paolo toccati dall’inchiesta. Rivendica insieme ad ErreDiPi il diritto a informare, che è indistintamente di tutti i cittadini, un diritto espresso soprattutto perché, in merito alle pensioni, il Consiglio di Stato e l’Ipct hanno invece bellamente ignorato il loro dovere di corretta informazione preferendo mettere tutti davanti al fatto compiuto (taglio del tasso di conversione dal 2024). Il fatto che il personale affiliato all’Ipct abbia deciso di mobilitarsi in modo pacifico e creativo rappresenta un esempio di vitalità democratica all’interno del nostro paese da cui si può solo prendere esempio. Intimidire chi si muove a difesa dei propri diritti evidenzia i limiti molto preoccupanti del nostro paese ad accogliere la diversità di pensiero e di modalità di espressione fuori dai canali tradizionali. Questo atteggiamento antidemocratico deve preoccupare tutti i cittadini di qualsiasi schieramento. Cosa dovrebbero fare gli affiliati all’Ipct per essere informati quando anche la semplice e costituzionale possibilità di presenza sindacale all’interno dell’Amministrazione cantonale può essere ostacolata da diligenti e allineati funzionari? La Commissione, insieme ad ErreDiPi, a Enrico e Paolo, difende questa legittimità, espressione della dignità di tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici.