Dopo avere esaminato i dettagli della questione, sono senza dubbio a favore del progetto di nuova scuola approvato dal Consiglio comunale di Cevio. Non lo sono in maniera ottusa e cocciuta, senza essere disposta a confrontarmi con chi è di opinione diversa; al contrario, con piacere avrei discusso del tema alla serata di incontro promossa dal Comune.
Nonostante abbia avuto modo di parlare con qualche persona contraria al progetto, nessuno è stato finora in grado di fornirmi delle motivazioni obiettive e razionali… non si deve fare perché con l’aggregazione non si era pensato così… perché la costruisce il Patriziato… perché ci sono mille altre soluzioni migliori. Sono passati quasi 20 anni dall’idea dell’aggregazione, non c’è scritto da nessuna parte che la scuola non la possa fare il Patriziato e sarei curiosa di sentirne almeno una, delle mille ipotetiche soluzioni alternative. Di fronte a queste banali risposte il confronto finisce.
Volentieri avrei dunque incontrato chi questo referendum l’ha promosso e sostenuto con tanta decisione, sia tirando i fili come un burattinaio fuori scena, sia mettendoci la faccia come una marionetta sul palco. Non è successo.
Abbiamo infine ricevuto l’ultima comunicazione da parte di un sedicente "Comitato referendum scuola e terreno". Chi siete? Chi scrive di essere fiero di avere messo a disposizione del popolo un diritto democratico, dopo avere diffuso informazioni scorrette ed essersi sottratto al confronto pubblico?
La popolazione deciderà e, per il futuro del Comune, mi auguro che non siano questi metodi teatrali e irresponsabili a essere premiati. Così fosse, chi si trova al posto sbagliato dovrà renderne conto.