È notizia di pochi giorni fa che The Lancet il 25 agosto 2022 ha pubblicato una review scientifica dal titolo "La casa come nuova frontiera per il trattamento di Covid-19: il caso degli antinfiammatori (Fans)", condotto dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.
Dallo studio emerge che si potevano evitare il 90% dei ricoveri e quindi i Lockdown, perché erano giustificati dall’incapacità di gestire il flusso di malati negli ospedali.
È invece storia conosciuta che dal 2020 tutti i media in ogni nazione, su informazioni mai verificate, si stracciavano le vesti e accusavano di eresia i medici non allineati al pensiero unico, quello che voleva la tachipirina e vigile attesa quale unica cura. Ma avete capito la portata di questo studio? Oggi abbiamo l’evidenza scientifica che avremmo potuto ridurre del 90% i ricoveri, semplicemente impiegando una cura precoce a base di anti-infiammatori, ma il governo e l’Ufsp hanno continuato a ignorare e deridere, i tanti medici che criticavano l’approccio dogmatico e non-scientifico dei protocolli di cura. Alla luce degli evidenti errori, è ora che venga meno il principio della buona fede a cui i giornalisti si sono sempre appellati quando si chiedeva loro d’indagare sulle decisioni governative in materia di sanità.
Serve una commissione d’inchiesta che indaghi sul perché una parte della scienza non è stata ascoltata, anzi è stata stigmatizzata, e tutta la fiducia è stata deposta all’altra fazione medica, quella che ha proibito con tutte le forze una terapia domiciliare precoce. Mancando la critica e il dibattito, che sono i fondamenti della scienza, negli ultimi due anni siamo tornati al passato, dove la scienza era dogmatica e autoritaria.