La decisione del Consiglio di Stato di accordare un contributo speciale agli allevatori vittime dei reiterati attacchi del lupo è, al tempo stesso, una buona e una cattiva notizia. Mi spiego meglio: buona poiché il governo riconosce finalmente il danno, anche morale, subito dai pacifici allevatori, che se allevano capre e pecore non lo fanno certo per "ingrassare" il sanguinario predatore; cattiva perché la decisione sembra quasi invitare il lupo a "servirsi". In ogni caso, i cittadini-contribuenti (cioè tutti noi) dovranno ulteriormente contribuire con le loro imposte, a pagare i danni di un protezionismo irragionevole e dogmatico, né voluto né desiderato.