laR+ Lettere dei lettori

Ascoltare è gratis?

Sarà capitato a molti negli scorsi giorni di trovare nella buca delle lettere una singolare busta titolata a grandi caratteri "Ascoltare è gratis". All’interno una carta prepagata di consistente valore offerta da uno Studio audioprotesista per promuovere una campagna vendita di apparecchi acustici, anche a costo zero franchi, nei diversi Centri di consulenza sparsi sul territorio cantonale. Ora non c’è niente di strano se nella somma cosiddetta prepagata si fa valere un contributo volontario sotto forma di sconto forfettario, perché questo fa parte di una "generosa" strategia di mercato, ma mi sembra poco corretto che per avvalorare in modo fittizio questa lusinghiera carta, nella cifra esposta si faccia figurare anche il sussidio che viene pagato dall’Avs ma che non è garantito. Difatti, questo eventuale contributo lo si riceve solo a posteriori con la presentazione della fattura e dopo esser stati sottoposti ad un esame clinico specialistico fiduciario che certifichi la necessità di applicare apparecchi (v. opuscolo 3.07 Avs-Ai). In seguito ad un intervento radicale, da oltre quarant’anni mi trovo con una capacità uditiva residua molto limitata, quindi devo farne uso e posso affermare che ascoltare non è proprio gratis come si vuol far credere con questa pubblicità. Benché se ne dica, questi mini congegni che aiutano a compensare un handicap uditivo seppur con qualche fastidioso inconveniente, in realtà sono molto costosi e certamente non regalati, ed è solo grazie al sussidio dell’assicurazione sociale Avs, finanziata con contributi prelevati alla popolazione attiva assoggettata, se il prezzo finale da calcolare dopo l’acquisto di questi mezzi ausiliari risulta un po’ meno salato. La carta prepagata è solo uno specchietto per le allodole.