Titolo del film tragicomico con Totò e Fabrizi rivisto tempo fa. Riflessioni non solo mie mi hanno rimandato a esso dopo essermi recato allo sportello multiservizi della città a comprare l’etichetta del verde. Pagare tasse è un dovere, ma se il vaso trabocca chi metterà fine allo stillicidio di aumenti che a Bellinzona sono ormai una regola? Anni fa raddoppiò la tassa domiciliare, ora la tassa rifiuti, l’etichetta del verde triplicata. La bolletta della luce 1/3 di consumo e 2/3 di tasse. Il sacco della plastica che doveva essere un test limitato è ora prolungato sine die nonostante servizi della Rsi abbiano dimostrato esser ben poco ecologico. Il costo dei parcheggi è aumentato senza più gratuità sul mezzogiorno e molti parcheggi liberi sono stati trasformati in cassa. Si può scrivere un elenco di spese che a giudizio di molti sono evitabili soprattutto riguardo a certi assetti stradali al limite del ridicolo e opere faraoniche con noti sorpassi di costi che gravano sul cittadino. Ma guardiamo oltre le merlate mura: carburanti ancora gravati di tasse anacronistiche; tassa di circolazione fra le più care in patria; deduzioni sulle imposte che non aiutano né pensionati né ceto medio privati di sussidi; Avs coniugi al 150% e non 100+100 e si aggiunga pure altro. Possibile che imposte e tasse non bastino mai? Lamentela la mia? No, penso a chi fatica ad arrivare a fine mese e mi preoccupo perché di questo passo un giorno pagheremo l’uso dei marciapiedi. Mi si dirà che tutto è analizzato e legale. Peccato che in tanti pensiamo di dar troppi soldi alle istituzioni e che in parte sono discutibilmente impiegati. Incoraggerei la politica a far sì che gli enti pubblici spendano meno e aiutino i cittadini se no, per tornare alla pellicola, continuiamo a stare zitti e giocare al Lotto!