Ho letto con interesse le riflessioni del già granconsigliere Franco Celio su laRegione del 26 ottobre scorso. In particolare il suggerimento di una revisione del sistema borse di studio – prestiti studio, in quanto con le prime (essendo a fondo perso) si rischia di produrre spesa a favore di altri Cantoni, magari in condizioni finanziarie migliori delle nostre, se chi ne beneficia non dovesse rientrare in Ticino al termine del percorso formativo. Mi esìmo dall’esprimere giudizi di valore in merito, mi preme però aggiungere che esiste una seconda leva su cui agire per ridurre la spesa ad eventuale vantaggio di altri Cantoni: ovvero le generose deduzioni sociali, in dichiarazione d’imposta, per i figli che studiano oltre Gottardo. Esse, tra le più elevate in Svizzera, per definizione riducono il gettito, in quanto sono agevolazioni fiscali la cui attuazione erode il reddito imponibile, comprimono quindi il prelievo d’imposta. La perdita di entrate fiscali è a tutti gli effetti spesa pubblica a favore di altri Cantoni. Ridurre la spesa dell’ente pubblico toccando in forma esclusiva le borse di studio e lasciando invariate le deduzioni è una precisa scelta politica, asimmetrica, con conseguenze penalizzanti solo per uno specifico gruppo di cittadini: i fiscalmente più deboli.