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Più strade? Si gioca col fuoco

(Ti-Press)

Un’opposizione ideologica: questo sarebbe il motivo che spinge le persone contrarie ai progetti d’ampliamento autostradale in votazione il 24 novembre. Il potenziamento sarebbe un progetto assennato e pragmatico, non esistono altre soluzioni all’aumento del traffico. Inoltre ferrovie e autostrade hanno i loro rispettivi fondi per investimenti sensati e complementari.
Ma potenziare entrambe è come voler essere al tempo stesso piromani e pompieri. È una strategia contraddittoria che compromette i nostri obiettivi climatici e dimostra la mancanza di una chiara posizione politica. Da una parte, investiamo miliardi di franchi nel potenziamento della rete ferroviaria, i cui vantaggi sono evidenti anche in Ticino con un aumento sensibile di utenze e abbonamenti, e una transizione alla mobilità sostenibile. Contemporaneamente, con il potenziamento delle strade nazionali, andiamo a pianificare un chiaro incentivo all’uso dell’automobile.
Ciò mentre è evidente una verità: le automobili già presenti ora sulle strade, che si spostino velocemente o meno, sono già troppe, e spesso con un’occupazione minima. È evidente che il traffico motorizzato individuale non è solo dannoso per l’ambiente, ma anche inefficiente in termini di spazio: espanderla è una chiara decisione politica e ideologica.
Un’altra verità è evidente: le soluzioni servono ora. I cantieri di questi mastodontici progetti infrastrutturali di ampliamento potrebbero durare fino ad un decennio. Le alternative sono due: nel peggiore dei casi non verrà posto nessun correttivo e aumenteranno gli ingorghi alle entrate e uscite autostradali; nel migliore dei casi il traffico diminuirà e ci ritroveremo con infrastrutture costose e sovradimensionate, che disincentiveranno qualsiasi misura di potenziamento del mezzo pubblico.