C’è qualcosa di profondamente disturbante nel recente comunicato stampa del Partito Socialista Ticino (Ps) del 7 ottobre. In un momento di crisi e violenza senza precedenti, dove l’umanità dovrebbe essere al centro della narrazione, il Ps ha scelto di presentare una versione del conflitto che risulta non solo sbilanciata, ma gravemente distorta. Come si può parlare di pace e di solidarietà verso la popolazione palestinese, senza fare neppure un cenno agli attacchi terroristici su larga scala perpetrati da Hamas? Il lancio di migliaia di razzi contro civili israeliani, l’uso deliberato di scudi umani e, ancor peggio, la carneficina del 7 ottobre, che ha visto donne, uomini e bambini brutalmente torturati, stuprati e bruciati vivi, sono fatti che il Ps ha scelto di ignorare. Non posso fare a meno di chiedermi se questo silenzio sia una scelta consapevole o una disattenzione imperdonabile.
Minimizzare, se non addirittura omettere, questi orrori dalla narrazione è più che irresponsabile. È una grave distorsione della realtà che rischia di manipolare l’opinione pubblica. Questo non è il modo in cui una forza politica dovrebbe comportarsi. La realtà, purtroppo, non è fatta solo di sofferenze palestinesi, e ignorare le atrocità commesse da Hamas è non solo moralmente discutibile, ma anche un pericoloso precedente. Il Codice penale svizzero (art. 173) sanziona dichiarazioni che ledono l’onore e la verità, e mi domando se il Ps si sia reso conto delle potenziali conseguenze legali del suo comunicato. Inoltre, il Codice europeo per i partiti politici e la Carta dei partiti politici a livello europeo stabiliscono chiaramente che le dichiarazioni pubbliche dei partiti devono essere conformi ai principi di verità e proporzionalità. Secondo questi strumenti normativi, i partiti politici sono tenuti a non diffondere informazioni distorte o incomplete che possano influenzare l’opinione pubblica in modo fuorviante. In questo caso, è evidente come il Partito Socialista abbia violato questi principi fondamentali. La libertà di espressione, come sancito dall’articolo 10 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu), non può essere utilizzata per distorcere la realtà, e in questo caso mi sembra che il Partito Socialista abbia superato quel limite. Non è la prima volta che vediamo il Ps prendere posizioni sbilanciate su questioni di rilevanza internazionale, ma in questo caso la gravità della situazione impone una riflessione più profonda. È inaccettabile che un partito politico ometta crimini tanto evidenti quanto violenti. Mi chiedo se il Ps abbia il coraggio di fare un passo indietro e ammettere che la sua dichiarazione è stata un errore. Una rettifica pubblica è il minimo che possiamo aspettarci. Il Ps dovrebbe riconoscere le atrocità commesse da Hamas, condannare il lancio continuo e indiscriminato di razzi contro la popolazione civile israeliana e chiedere la liberazione immediata degli ostaggi, posizionandosi chiaramente contro ogni forma di terrorismo. Se non lo farà, sarà complice di una narrazione parziale e pericolosa, che danneggia gravemente il dibattito pubblico e la verità.