Dal Rapporto del Consiglio federale Ambiente 2022 – redatto da tecnici sulla base di ricerche scientifiche – al capitolo biodiversità si legge: “In Svizzera la biodiversità è sotto pressione. Sebbene le misure di promozione siano efficaci a livello locale, lo stato della biodiversità permane scadente e la biodiversità continua a diminuire. Un terzo di tutte le specie e la metà dei tipi di ambienti della Svizzera sono minacciati. I successi puntuali non riescono a compensare le perdite, dovute principalmente alla mancanza di superfici, all’impermeabilizzazione del suolo, alla frammentazione, all’utilizzazione intensiva, nonché all’immissione di azoto e di prodotti fitosanitari. Le sovvenzioni dannose per la biodiversità aggravano l’evoluzione negativa. Per garantire le prestazioni fornite dalla biodiversità urge agire con determinazione. Una biodiversità ricca e resiliente contribuisce anche a mitigare il cambiamento climatico e le sue conseguenze”. Più sotto si legge: “Sulle superfici agricole, invece, lo stato della biodiversità è pessimo, in particolare a causa degli apporti eccessivi di azoto, dell’impiego di pesticidi e dell’eliminazione di cespugli, cumuli di pietre o altre strutture periferiche e di piccole dimensioni”. E sotto ancora: “La biodiversità riveste una grande importanza economica. Se si dovesse compensare tutti i servizi ecosistemici che andranno persi qualora, entro il 2050, non si adottassero misure per la protezione della biodiversità, la Svizzera dovrebbe assumersi costi annui compresi tra i 14 e i 16 miliardi di franchi”.
Le affermazioni di questo rapporto sono inequivocabili. Non esaltano il lavoro – certo importante ma insufficiente – fatto fino a ora. Quell’“urge agire con determinazione” parla chiaro. Quello che viene fatto oggi è insufficiente. Perché nell’opuscolo esplicativo inviatoci assieme al materiale di voto, questa urgenza non emerge? Grazie alla legge federale sull’accesso a documenti ufficiali la testata giornalistica Republik ha potuto sapere che il Consigliere federale Albert Rösti, responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, ha fatto togliere da tale opuscolo la frase: “In Svizzera la biodiversità si trova in uno stato preoccupante, che sta peggiorando in continuazione”.
L’iniziativa sulla biodiversità è certamente impegnativa, ma – prima di mettere il voto nell’urna – vale la pena riflettere su quanto può essere impegnativo, oltre che costoso, recuperare la salute degli ecosistemi che ci nutrono e ci sostengono, una volta che questi sono stati pesantemente trascurati e danneggiati.
Rösti può far cancellare l’urgenza sullo stato della biodiversità, ma questo non aiuterà certo la biodiversità a stare meglio. Sosteniamo l’iniziativa.