Visto lo scandalo delle stime sbagliate sull’Avs, qualcuno poteva aspettarsi che gli iniziativisti avrebbero denunciato le previsioni di maggiori oneri per Confederazione e Cantoni in merito all’iniziativa “natura e paesaggio” di Chf 440 milioni annui come eccessive. Una cifra che la Confederazione stessa ritiene “approssimativa”. Tutto invece tace e il perché è molto semplice: attualmente, la sola Confederazione spende 600 milioni all’anno per la biodiversità. Nel 2011 erano meno di 300 milioni. Anche il nostro Gran Consiglio per il 2024 ha votato un credito quadro di Chf 2 milioni e l’autorizzazione alla spesa di Chf 2,8 milioni per l’attuazione del piano d’azione della Strategia Biodiversità. Il trend è quindi chiaro, finanze federali permettendo. Le quali, come purtroppo sappiamo, sono ora confrontate con una spiacevole serie di tagli nell’ordine di 4-5 miliardi. Tagli che riguarderanno anche l’aumento della spesa per la biodiversità. Qualcuno grida allo scandalo, per altri lo scandalo sarebbe mantenerli e tagliare ulteriormente altrove, secondo l’adagio che “a ciò che non piace a me si può rinunciare”. Lo vediamo anche in Ticino, confrontato con una situazione finanziaria assai più problematica ma non abbastanza per i Verdi, che chiedono di raddoppiare (portandolo da 100 a 200 milioni) il credito per la decarbonizzazione. La fattura degli interventi per la biodiversità sarebbe nell’ordine di miliardi di franchi, data l’urgenza, come ripetono continuamente gli iniziativisti e la portata del testo costituzionale. Un’urgenza costosa, che porterebbe tutti noi alla cassa rallentando allo stesso tempo l’economia e gran parte dei settori produttivi. Non dovremmo scegliere nemmeno tra nuovi tagli o più tasse: avremmo entrambi. Votiamo ‘No’ all’iniziativa sulla biodiversità.