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Rammendare l’arazzo della vita

Guardando un arazzo a distanza ravvicinata si notano trama e ordito: un miscuglio di fili di colori e composizione diversa, annodati in maniera apparentemente casuale. Il disegno e i soggetti raffigurati prendono forma compiuta solo in prospettiva. Ogni specie di piante e animali svolge un ruolo vitale all’interno dell’arazzo della vita. Se non proteggiamo questa biodiversità, continuando a sfruttare l’ambiente, il tessuto continuerà a sfaldarsi a un ritmo esponenziale. Ciò significa ecosistemi meno stabili e resilienti così come la scomparsa di funzioni ecologiche essenziali, da cui dipende la vita umana.

La perdita sia in Svizzera che altrove è tale che la scienza parla da diverso tempo della sesta estinzione di massa, causata dalle conseguenze dell’economia fossile e capitalista. Che la politica faccia troppo poco per mettere un freno a questa grave perdita è un dato di fatto. Non basta soffermarsi sui pochi sviluppi positivi e sostenere che in montagna si vedono ancora tante farfalle. Assistere al degrado ambientale come se fosse una storia a sé, che si svolge su un altro piano completamente ininfluente e senza alcuna conseguenza sul nostro quotidiano, è irresponsabile.

L’iniziativa chiede semplicemente che la protezione della biodiversità sia inserita nella Costituzione per far sì che Cantoni e Confederazione possano mettere a disposizione aree, risorse e strumenti. Bisogna investire affinché le soluzioni non rimangano sulla carta e al contempo garantire sul lungo termine fondi per la tutela della biodiversità. Creare ulteriori zone per promuovere la diversità delle specie e degli habitat, mettendole in rete, significa creare un’infrastruttura ecologica che va a beneficio della collettività, mondo contadino compreso. SÌ all'iniziativa biodiversità il 22 settembre.

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