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Politica migratoria: xenofobia e razzismo inquinano il dibattito

A ispirare la politica devono essere etica e onestà intellettuale. Le bugie logorano la convivenza civile e indeboliscono la democrazia

(Ti-Press)

Il dibattito politico acceso dalla proposta del governo di alloggiare 150 migranti nel quartiere di via Soldini a Chiasso diventa anche occasione di propaganda xenofoba e razzista, forzature e menzogne. Il leghista Stefano Tonini, municipale di Chiasso, responsabile del Dicastero istituti sociali e granconsigliere, così descrive, ai microfoni di TeleTicino, le 50 famiglie di migranti interessate al progetto d’integrazione: “(...) numeri importanti che si tramutano in situazioni poco piacevoli (...) con aggressioni, spaccio, furti (...) le persone che delinquono vengono in Svizzera non perché cercano un rifugio sicuro ma per sfruttare il nostro sistema (...)”.

Insinuare che i membri di queste famiglie di richiedenti l’asilo “si tramutano”, come molteplici dottor Jekyll e mister Hyde, in criminali e approfittatori, significa denigrare, calunniare e criminalizzare una comunità di persone giunte da noi per sfuggire alle persecuzioni e che ora hanno ottenuto l’ammissione nel nostro territorio perché non sono state giudicate né delinquenti, né criminali. Far sorgere nell’animo dei cittadini sentimenti negativi od opinioni erronee vuol dire mentire, sfruttando i bassi sentimenti per guadagnare consenso elettorale. Le bugie in politica logorano le regole della convivenza civile e indeboliscono una già fragile e vulnerabile democrazia.

Abbiamo visto il dramma capitato in questi giorni nel Regno Unito, dove tre bambine sono state uccise da un ragazzo di diciassette anni. Nel giro di poche ore i social hanno diffuso la notizia che il responsabile era un immigrato clandestino, musulmano, arrivato con il barcone. Aizzati dall’estrema destra, questo è bastato per scatenare violenti disordini razziali e anti-islamici. Il tutto fondato su una notizia falsa: l’assassino delle tre bambine non è musulmano e non è arrivato con i barconi, ma è nato a Cardiff nel Galles, da genitori ruandesi, Paese in larga parte cristiano.

Una storia orribile e straziante che inevitabilmente ci fa riflettere anche su noi stessi e sulla nostra comunità. Quali sono i rimedi? Chi ha deciso di impegnarsi in politica deve essere onesto, altrimenti il dibattito costruttivo chiesto a gran voce dal Basso Mendrisiotto sulla politica migratoria diventa impossibile. Osservanza quindi dei principi etici e delle norme di convivenza civile sancite dalla nostra Costituzione. Una su tutte: la dignità della persona va rispettata e protetta (Articolo 7).