Il Consiglio federale ha posto in consultazione lo scorso mese di maggio l’avamprogetto di Legge sulle condizioni di lavoro nel settore delle cure infermieristiche, che costituisce la seconda tappa della concretizzazione dell’articolo costituzionale per cure infermieristiche forti, approvato dal 61% del popolo il 28 novembre 2021 (la prima tappa riguarda l’offensiva per formare più infermieri).
Si tratta di una leggina bikini, che qualcuno potrebbe ritenere ispirata al periodo estivo, ma che purtroppo è tipica della politica del lavoro neoliberista delle autorità elvetiche.
La leggina bikini non affronta la questione del finanziamento dei miglioramenti necessari per garantire nelle strutture la presenza di sufficiente personale curante (infermieri, personale in formazione e ausiliari che coadiuvano gli infermieri nelle cure). E tantomeno dà indicazioni sulla dotazione adeguata di personale curante, affinché possa fare il proprio lavoro sanitario e relazionale in modo dignitoso e umano (e non come se fosse in una fabbrica!).
La leggina invita le parti sociali a negoziare dei contratti collettivi di lavoro, ma nulla più, senza imporre regole superiori a quelle previste dalla legge sul lavoro (in particolare per: durata massima del lavoro; compensazione delle ore straordinarie, del lavoro notturno e del lavoro festivo; pause; reperibilità e picchetto).
Infine l’orario normale di lavoro settimanale è fissato tra le 38 e le 42 ore: in Ticino la regola sono già le 40 ore. Anche per il preavviso del piano di lavoro mensile le quattro settimane sono già la regola da noi e il supplemento del 25% per le ore supplementari è pure una regola frequente.
Insomma la leggina bikini federale non migliora praticamente nulla rispetto a quanto indicato nei contratti collettivi di lavoro del settore sociosanitario ticinese e d’oltralpe in vigore presso ospedali, case anziani, cure a domicilio, cliniche e istituzioni sociali.
Come più volte ho scritto, la vera risposta per il miglioramento delle condizioni di lavoro del personale sociosanitario in Ticino è contenuta nell’iniziativa popolare cantonale Vpod Ticino del 18 ottobre 2022 “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”. Un’iniziativa elaborata nel dettaglio, ascoltando il personale sociosanitario, proprio per evitare le leggi bikini di applicazione. Un’iniziativa che tra l’altro tutela anche gli utenti e i loro famigliari grazie alla creazione di ombudsman. Ma naturalmente il Governo ticinese e la maggioranza della Commissione sanità e sicurezza sociale combattono l'iniziativa popolare Vpod Ticino, come avevano fatto il Consiglio federale e il Parlamento federale nel caso dell’iniziativa popolare per cure infermieristiche forti. L’ultima parola spetterà al popolo anche in Ticino. Sarà necessaria una mobilitazione straordinaria per vincere, come avvenne il 28 novembre 2021.