Quante volte mi è capitato di aprire ‘Il Mattino della domenica’ e arrabbiarmi? Sempre. Ma questa volta è indignazione. Dopo aver letto il trafiletto MeteoSvizzera e le allerte farlocche di Lorenzo Quadri (domenica 30 giugno) mi è venuto un senso di nausea. Solo un istigatore può strumentalizzare il lavoro serio, documentato e fortemente necessario dei meteorologi per biechi fini partitici; solo un provocatore seriale può scrivere che “MeteoSvizzera, nell’ambito del suo lavaggio del cervello climatista (vedi il continuo mantra del ‘surriscaldamento climatico provocato dall’uomo’) si serve pure di allarmi farlocchi. Per la serata di ieri [sabato 29 giugno], ha infatti diramato un’allerta di grado 4 (corbezzoli!) per tutto il cantone: in pratica, l’equivalente del diluvio universale. Invece nel Luganese si è visto uno stitico acquazzone. [...]. Avanti con le allerte dopate per sostenere la narrazione climatista!”. Chi ha avuto il coraggio di scrivere tale delirio è il municipale di Lugano e consigliere nazionale Lorenzo Quadri, uno che avrebbe delle responsabilità politiche non proprio trascurabili. Uno che fa del Luganese l’ombelico del suo piccolo orizzonte e che ritiene la Valle Maggia un’enclave straniera e non parte della nostra comunità. L’alta Valle Maggia è isolata, due persone sono morte e una terza è dispersa. Dopo la Mesolcina, altri contano i propri morti, vittime di un nubifragio annunciato da un’“allerta dopata”.
Il giusto contrappasso dantesco per il Nostro scribacchino ideologizzato e di bassa... lega, ma responsabile a Lugano del Dicastero formazione, sostegno e socialità, sarebbe di andare in Valle Maggia a spalare fango accanto a chi sta soffrendo le conseguenze di un supposto “farlocco surriscaldamento climatico”.
Fino a quando dobbiamo sopportare? Fino a quando gli elettori lo voteranno. Gli altri dovranno attrezzarsi con tanta tolleranza e ancor più comprensione.