I dibattiti

Nodo intermodale, una serata con l'amaro in bocca

Preoccupazioni, perplessità e lacune irrisolte hanno lasciato totalmente indifferenti i funzionari cantonali e il rappresentante del Municipio di Muralto

In sintesi:
  • La variante in fieri sacrifica qualità di vita e territorio pregiato
  • Difficile riporre credibilità e fiducia in istituzioni e classe politica miopi e sorde
La prevista zona Incontro così come immaginata dal Cantone

Frottole, sotterfugi, forzature, hanno portato il Municipio di Muralto, esattamente 5 anni dopo la prima presentazione del progetto, a organizzare una nuova serata pubblica informativa con il supporto di due funzionari del Dipartimento del Territorio settore mobilità, per ripresentare senza alcun cambiamento la variante chiamata di base per la realizzazione del nodo intermodale in stazione.

Fotografie accattivanti, pavimentazioni pregiate, simulazioni artificiali, molti numeri e il martellante ritornello sulla perdita dei sussidi, sono stati il piatto forte della serata. Davanti a una platea gremita, i funzionari, pur ammettendo la non perfezione della variante ripresentata, ignari inoltre dell’ennesimo ricorso ancora pendente sull’ennesima controversa decisione comunale scaturita dagli ormai abituali vizi di forma, asseriscono essere l’unica esistente e attuabile. Gli stessi funzionari utilizzano quale argomentazione per convincere i presenti, una via discosta di Bellinzona, priva di qualsiasi attrattività particolare, con poche centinaia di passaggi di pedoni al giorno, paragonandola a un’area bucolica con sbocco sul Lago Maggiore, d’indubbio valore attrattivo sia dal punto di vista turistico che di svago locale, molto apprezzata e frequentata dalla gente dell’intera regione e da ogni dove, battuta giornalmente da svariate migliaia di persone. Funzionari che in una zona incontro, dove il pedone (nel caso specifico migliaia e migliaia di passaggi tutti i giorni) ha la precedenza sui veicoli, ritengono che non vi sia un particolare problema di sicurezza se nella medesima area transitano contemporaneamente un impressionante numero di bus, fino a 18 metri di lunghezza, uno ogni due o tre minuti, 365 giorni l’anno.

Funzionari che malgrado il troppo tempo perso per nulla, spingono sulla variante che sacrifica qualità di vita e territorio pregiato, millantando ancora la possibilità da parte del cittadino di inoltrare opposizione o fare ricorso nelle prossime fasi procedurali. Il rappresentante municipale Renato Canziani, dopo aver espresso dubbi tramite stampa sulla serietà di chi ha sottoscritto la recente petizione, ribadisce imperturbabile e inflessibile la bontà delle scelte, più volte contestate dalla cittadinanza, portate avanti caparbiamente e in modo unilaterale dall’esecutivo comunale.

Le preoccupazioni, le perplessità, le lacune irrisolte e le numerose criticità emerse nuovamente durante la serata da parte del folto pubblico, hanno totalmente lasciato indifferenti i funzionari e il rappresentante del Municipio, che ormai trasudavano soddisfazione e certezza d’aver raggiunto il punto di non ritorno. L’assurdità delle controverse argomentazioni esposte dai funzionari cantonali in aggiunta alla discutibile gestione dell’intero incarto da parte del Municipio di Muralto, totalmente incapace di condivisione e trasparenza, hanno riconfermato l’improvvisazione, la leggerezza e la superficialità con cui è stata portata avanti la pianificazione di questo importante e necessario progetto di mobilità pubblica a valenza regionale.

All’uscita solo l’amaro in bocca. Difficile riporre credibilità e fiducia in istituzioni e classe politica miopi e sorde, incapaci di valorizzare e difendere quanto di più bello abbiamo. La parola fine potrebbe però non essere ancora scritta. Le soluzioni e le possibilità per la realizzazione di un nodo intermodale che possa essere condiviso, praticabile e sostenibile ci sono. Speriamo che il buon senso e la voce popolare riescano ad avere il sopravvento sulle imposizioni di chi si avvale di poltrone privilegiate per poter dimostrare la propria autorità.