L’editoriale di Jacopo Scarinci del 17 gennaio 2024 mi offre la possibilità di ribadire la posizione dell’Udc sul preventivo 2024, ma ancor meglio sulla politica finanziaria del Cantone. Il concetto di finanza pubblica per la sinistra è quello di una società dove l’importanza di avere finanze sane è relativa, dove al rigore finanziario e alla responsabilità di non lasciare montagne di debiti alle future generazioni a causa dell’incapacità della politica di fare delle scelte, preferisce mettere irresponsabilmente la testa sotto la sabbia. La Svizzera è sempre stato un Paese sano, progettuale, innovativo e con uno Stato sociale forte, quello che aiuta i veri bisognosi. E questo grazie soprattutto a un’oculata gestione della spesa pubblica, che negli ultimi anni è completamente sfuggita di mano al Governo ticinese, con, invero, la complicità di una maggioranza del Parlamento. La mia opinione e quella dell’Udc sono ben diverse, da tempo avvisiamo che il nostro Cantone si sta schiantando contro un muro. Ma le opinioni contano poco, i fatti parlano invece chiaro e li riassumo brevemente:
1. L’Udc da tempo organizza conferenze stampa, elabora proposte concrete in Parlamento e ogni volta, a rischio di apparire ripetitivi e scontati, mette in guardia che la situazione è tragica;
2. Il debito pubblico del Cantone, cassa pensione dello Stato (IPCT) esclusa, supera oramai i 3'000 milioni di Franchi ed è cresciuto in modo importante proprio negli ultimi 10 anni;
3. Giustamente, sostiene Scarinci, nella Costituzione ticinese è già previsto il freno all’indebitamento, che all’art. 34ter dice “Di principio, il preventivo e il consuntivo di gestione corrente devono essere presentati in equilibrio.” I risultati di esercizio (consuntivi e preventivi dei prossimi anni secondo piano finanziario) dal 2015 al 2027 chiuderanno 9 volte in perdita, con deficit anche superiori ai 150 milioni di franchi e solo 4 vote in attivo. La somma delle perdite e degli utili in questo periodo cumula un debito pubblico di oltre di oltre 1 miliardo (1'000 milioni) di franchi. Appare evidente che l’articolo costituzionale non sia rispettato, ma su questo aspetto, inspiegabilmente, si dà ben poca importanza;
4. Il referendum finanziario obbligatorio, quello strumento che contribuisce ad avere una politica finanziaria rigorosa è stato approvato dal popolo, grazie a un’iniziativa popolare a trazione Udc. Questo strumento sta producendo i primi frutti, rendendo un po' più attenti Governo e Parlamento nell’approvare con leggerezza nuova spesa e investimenti non necessari;
5. Il vituperato Decreto Morisoli, approvato dal popolo ticinese con il 56,9%, non si sarebbe neppure reso necessario se il Governo avesse fatto i compiti. Anche qui, l’Udc, vista la malparata e il muro arrivare, è riuscito a costruire una maggioranza ormai già 3 anni fa (2021), per dare vita a un principio sacrosanto inviso alla sinistra, ovvero quello di risanare le finanze pubbliche impedendo aumento di tasse e imposte;
6. Uno studio commissionato dal Cantone dimostra che, in rapporto alla media degli altri Cantoni, il Ticino spende il 33% in più per la voce “Amministrazione cantonale” (circa 117 milioni), il 36% per la voce “Traffico e telecomunicazioni” (124 milioni), il 14% per la “Cultura, sport, tempo libero e chiesa” (27 milioni) e il 16% in più per la “Sicurezza sociale” (140 milioni). Sono cifre che dovrebbero portare, in primis il Governo, a valutare ottimizzazioni e miglioramenti dei servizi per continuare a garantirli ma a un costo minore. Il margine, visti i dati, non manca di certo;
7. La spesa per il personale, nel 2010 era di 902 milioni, nel Preventivo 2024 oltre 1'166 milioni, con un aumento in 14 anni del 30% (equivalente a oltre 2'000 unità in più). I cittadini si chiedano se questo massiccio aumento ha migliorato la qualità dei servizi erogati dal Cantone, o se, oltre a diminuirla non abbia invece prodotto maggiori complicazioni e burocrazia a carico dei cittadini;
8. Per dare un contributo all’approvazione del Preventivo 2024 che rispetti gli impegni presi con il popolo, l’Udc ha presentato un rapporto con tre proposte concrete, che permetterebbero risparmi per circa 80 milioni di franchi senza far male a nessuno:
· Spese del personale: blocco delle assunzioni (salvo docenti e personale sanitario) per due anni procedendo con spostamenti interni per coprire le partenze (circa 260 per anno). Parimenti, invece di non concedere il rincaro e di diminuire gli stipendi, propone il blocco degli scatti annuali automatici di stipendio per due anni;
· Beni e servizi: riportare il livello della spesa a prima della pandemia;
· Spese di trasferimento: agisce sui sussidi e propone una crescita limitata e massima per due anni pari all’1% del netto dei sussidi.
Continuando a rimandare decisioni evidenti e per certi versi pure semplici, ipotecheremo il futuro dei nostri figli che saranno chiamati a pagare i nostri debiti. Noi non ci stiamo, per questo motivo continueremo imperterriti a lavorare per un vero risanamento finanziario del Cantone.