L’Associazione per la difesa del servizio pubblico esprime sorpresa, preoccupazione e disappunto per le misure di risparmio adottate dal Consiglio di Stato.
Sorpresa, poiché la situazione finanziaria del Cantone non è affatto preoccupante. Invece di sgravi fiscali a favore delle classi manifestamente agiate e di misure di risparmio, il Cantone avrebbe bisogno di massicci interventi per favorire la creazione di posti di lavoro di qualità e ricuperare i ritardi del Ticino rispetto al resto della Svizzera.
Preoccupazione, poiché le misure di risparmio peggiorano il servizio pubblico: l’amministrazione cantonale, il settore sociale e quello sanitario. Sei mesi di attesa per le sostituzioni e sostituzioni parziali sono misure già sperimentate con pessimi risultati dagli anni Novanta. Ridurre i contributi alle case per anziani, ai servizi di aiuto domiciliare, al settore sociale, agli ospedali significa non aver compreso che tutti questi settori avrebbero bisogno di più attenzione e di maggiori risorse per soddisfare i bisogni della popolazione. Il taglio dei sussidi alle casse malati è ancora più incomprensibile. Anche i trasporti pubblici meriterebbero maggiore attenzione.
Disappunto, poiché ridurre gli stipendi in un momento in cui il costo della vita sta fortemente aumentando significa dimostrare poca sensibilità verso la popolazione confrontata con evidenti difficoltà. Sono aumentati i costi dell’alimentazione, dell’energia, degli affitti, del riscaldamento, della cassa malati, dei trasporti pubblici. È stato stimato che per una famiglia i costi supplementari rispetto all’anno scorso ammontano a circa 500 franchi al mese. Il peggioramento delle condizioni di lavoro nel settore pubblico offre inoltre un pessimo esempio al settore privato.
L’Associazione per la difesa del servizio pubblico rivolge un appello alle forze sociali e al parlamento affinché queste misure vengano bocciate. Essa appoggia pertanto le azioni in corso volte a contrastare questa politica.