La realtà a Berna, che ho l’onore di vivere da tre legislature, traduce le particolarità della nostra Svizzera. Quattro volte all’anno per tre settimane si ritrovano sotto la cupola di Palazzo federale rappresentanti di popolo e cantoni di ogni angolo della nazione, con culture, lingue e influenze talvolta molto diverse, sensibilità diametralmente opposte e realtà che più differenti non potrebbero essere. E così, il rappresentante del rurale Canton Giura è chiamato a prendere le migliori decisioni per la nazione insieme allo zurighese un po’ dandy che vive in un contesto internazionale e al ticinese confrontato con la realtà italiana che la grandissima parte dei politici federali fatica a comprendere e immaginare.
Ad accomunare il Parlamento vi è l’interesse per una nazione forte, una Svizzera che è riuscita nel corso dei decenni a sviluppare un dialogo vicino alla realtà, fornendo risposte concrete a problemi e sfide molto complesse. L’abilità della politica è stata quella di riuscire, grazie anche a una buona dose di responsabilità individuale dei cittadini, di trovare soluzioni talvolta anche non convenzionali.
Il Ticino, che ho il privilegio di rappresentare insieme ai colleghi di altri partiti a Berna, dipende più di altre regioni dalla capacità dei suoi politici di interpretare i problemi e individuare soluzioni. Attenzione quindi a non cascare in approcci dogmatici, ponderando maggiormente gli interessi dei partiti rispetto alle necessità dei cittadini.
A Berna il Ticino è in grado di fare la differenza – come già dimostrato in passato – se noi rappresentanti siamo in grado di superare la litigiosità che spesso contraddistingue i dibattiti di casa nostra. E, soprattutto, se affrontiamo i restanti 236 colleghi a Berna in modo compatto, serio, e argomentando in modo credibile. Se per contro le divisioni nascono già al nostro interno, come è stato il caso nel 58% delle votazioni nel Consiglio agli Stati durante la scorsa legislatura, la nostra presenza a Berna perde di contenuto e valore.
Migrazione, sanità, viabilità, trasporti pubblici, rustici, o grandi predatori: i temi su cui fare fronte comune nell’interesse del Ticino non mancano. La capacità di dialogare con i vari contesti svizzero-tedeschi e svizzero-francesi nemmeno. Il mandato per deputazione a Berna 2023-2027 è chiaro. A contare alla fine per il cittadino sono solo i risultati ottenuti. Ed è proprio con questo spirito che mi sono candidato per un posto al Consiglio degli Stati, dove sono pronto a mettere a disposizione del nostro Cantone le competenze e l’esperienza che ho accumulato in questi anni sotto la cupola di Palazzo federale.