Dopo i gravi danni della grandine che ne hanno compromesso la ristrutturazione, è lecito pensare a una conversione legata a grandi eventi agonistici
La grandine non ha di certo fatto sconti nella nostra regione nell'ultimo periodo, tanto da colpire pesantemente uno dei punti di aggregazione per eccellenza della Città di Locarno e comprometterlo: il Palazzetto Fevi. La situazione a oggi è ancora precaria; infatti il Municipio di Locarno sta valutando diversi scenari relativi al futuro dell'immobile che risulta, come detto, seriamente danneggiato. Anticipazioni giornalistiche parlano di eventuali riparazioni parziali, di un capannone sostitutivo o addirittura di una sua demolizione. In un momento così delicato ma che può gettare le basi per il nuovo futuro dello stabile, forse è il momento di rilanciare in un'ottica regionale l'idea di un centro che non sia unicamente per eventi culturali, congressuali e sociali ma anche a misura di manifestazioni sportive, con contenuti che possano ospitare non solo competizioni regionali ma pure eventi agonistici di caratura nazionale e internazionale. E questo significa poter avere una struttura che possa ospitare, attorno al campo da gioco, almeno 2’000/2’500 posti a sedere.
Quale vicepresidente della Federazione svizzera di basket non nascondo un certo interesse al futuro di questo comparto che potrebbe colmare una lacuna nel nostro Cantone e garantire – in un periodo dove le strutture sportive sono spesso sovraoccupate e non adeguate per ospitare manifestazioni di alto livello – nuova linfa alle nostre società, ai nostri sportivi ed entusiasmo a tutta la popolazione. Così facendo si aprirebbe uno scenario importante per tutti gli sport agonistici ticinesi che si praticano al chiuso, con uno spazio che ci potrebbe concretamente dare l'occasione di ridisegnare e ampliare l'offerta sportiva della Città, della regione del Locarnese ma pure di tutto il Ticino.
Ovviamente va detto che la Città di Locarno si è sempre spesa nell'ampliamento e nella gestione delle sue strutture, ma, a mio modo di vedere, è arrivato il momento di unire le forze anche con altre realtà della regione per fare un salto di qualità e per dar vita a una maggior professionalizzazione della pianificazione e della gestione degli impianti. Anche perché solamente in questo modo sarà possibile ottimizzare le spese di gestione che, ricordo, per la gran parte delle volte ricadono sotto l'ambito delle finanze comunali. Da qui la mia proposta avanzata in apertura del mio scritto, a favore di una destinazione anche sportiva e di qualità del Palazzetto Fevi. Con un progetto di tale portata sarebbero in molti a goderne nella nostra regione… pensiamoci seriamente.