La 76esima edizione del Locarno Film Festival sta volgendo al termine. Un’edizione che sarà ricordata per la qualità del programma offerto, ma soprattutto perché coincide con l’ultima edizione sotto la conduzione del Presidente Marco Solari. La chiusura di un cerchio, come è stata definita da alcuni. Marco Solari ha preso le redini del Festival nel 2000 dopo il ritiro dell’indimenticato “presidentissimo” Raimondo Rezzonico e la tragica e prematura scomparsa del Consigliere di Stato Giuseppe Buffi che ne aveva da poco assunto la presidenza. Un periodo delicato per il Festival: prenderne le redini significava correre il rischio di mancare l’obiettivo di dare continuità a una manifestazione che aveva conosciuto una straordinaria crescita diventando negli anni Novanta uno dei più importanti avvenimenti culturali dell’anno in Svizzera, assumendo anche un ruolo di primo piano a livello internazionale. Marco Solari ha raccolto questa sfida e oggi possiamo dire che ha saputo superarla a pieni voti. Ha consolidato la rassegna cinematografica a livello nazionale e internazionale facendola ulteriormente crescere e riaffermandone il primato, ha saputo riunire e rafforzare un consenso allargato in Ticino attorno a questa manifestazione e oggi può lasciare con delle buone prospettive per il futuro della kermesse locarnese grazie alla nomina di Maja Hoffmann alla sua successione. Marco Solari, ho potuto constatarlo di persona a livello nazionale in alcune circostanze, ha la grande capacità di saper creare rete e consenso, di guadagnarsi il rispetto e la stima degli interlocutori e di creare entusiasmo grazie alla sua passione contagiosa. Grazie a queste sue doti nel corso degli anni ha saputo pazientemente costruire una solida e importante rete di relazioni oltre Gottardo. Una rete che ha messo al servizio del Festival, garantendone quella visibilità e quella credibilità necessarie per crescere e ottenere la fiducia anche di importanti finanziatori nazionali, senza i quali non sarebbe stato possibile soddisfare le crescenti esigenze di una manifestazione che ha raggiunto oggi un budget annuo di 17 milioni di franchi. Una manifestazione di grande livello culturale, con importanti indotti anche turistici ed economici per il Locarnese e per tutto il Ticino. A Marco Solari va la nostra riconoscenza per aver fatto ulteriormente crescere un evento culturale di portata internazionale e per aver veicolato oltre i confini cantonali l’immagine di un Ticino propositivo e vincente. Destino vuole che la fine della presidenza di Marco Solari coincida anche con l’uscita di scena dal Consiglio federale di Alain Berset, responsabile della cultura a livello nazionale. A conclusione di queste mie riflessioni riprendo proprio quanto detto dallo stesso Presidente della Confederazione all’evento del Monte Verità. Semplici parole che ben riassumono il sentimento di gratitudine che ti dobbiamo, caro Marco: bravo e grazie!